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Lifestyle
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Se è vero che non ci si stufa mai di commentare "C'è già troppa plastica in mare" sotto alle foto delle virtuose, è altrettanto vero che uno stuolo di donne (e uomini) è pronto a trasformarsi chirurgicamente post pandemia. Una volta caduto l'obbligo della mascherina all'aperto, i cellulari dei chirurghi si sono trasformati in veri e propri call center. Tradotto? È boom di ritocchini.

L'arrivo dell'estate - come specifica Tgcom - ha riportato a galla la voglia pazza pazzerella di fare punturine a naso, zigomi e bocca. Le pratiche poco invasive, le tecniche all'avanguardia e i prezzi accessibili, per molte sono un richiamo troppo forte.

Via libera dunque alle protesi labiali per labbra belle da baciare come esortano le gallery beauty dei più disparati magazine, propinando aria fritta in packaging ricercati.

Ma parliamo del minilifting composito, l'ultima droga delle bisturi addicted. É un trattamento meno invasivo del lifting classico. Consiste in un riposizionamento dei tessuti verso l'alto. Basta un taglietto alla base del padiglione auricolare, scollare il tessuto sottocutaneo di 5/6 cm, sottoporsi a 24 ore di operazione, 4 giorni di medicazione (dopo altri 7 la rimozione dei punti) et voilà. Che fai, te ne privi?

Stessa storia, stesso posto e stesso mal per le micro-protesi facciali con effetto riempitivo su tempie, orbite scarnite, nasi grossi e/o adunchi che promettono di ottenere un ringiovanimento fino a 15 anni. Dove si mette la firma?

Se vi state chiedendo da dove arrivino tutti questi grilli per la testa, è presto detto. Nel 2020 la pandemia, complice lo Zoom Boom che ci ha rincitrulliti ancora di più, ha fatto esplodere la voglia di migliorare la propria presenza estetica in webcam. Insomma, pure nelle riunioni d'ufficio con i colleghi di sempre o con il cliente d'Oltreoceano si vuole apparire stragnocchi.

Ecco spiegata anche la corsa al filler, l'oro dei tempi moderni, uno dei metodi preferiti in assoluto anche in funzione della breve durata delle sedute e del suo non essere un intervento definitivo.

Attenzione però: è molto facile passare da molto belle a belle da paura.

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