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Avete presente la Knorr, quella dei dadi che ci salvano risotti e minestrine? Ecco, l'azienda ha deciso di mettere su un bel progettino, di quelli che fa sempre piacere scoprire. Praticamente nel cuore del Parco Agricolo Sud sono stati piantati alcuni tra i Future 50 Foods, alimenti dotati di alto valore nutrizionale e basso impatto ambientale. Tre ettari e mezzo fra il castello di Macconago e l’Abbazia di Chiaravalle coltivati da Agrivis, la cooperativa sociale agricola del Gruppo L’Impronta, fondata nel 2016 con l’obiettivo di inserire al lavoro persone svantaggiate, con disabilità e in condizioni di fragilità sociale. Ci piace.

Sono mesi ormai che L’Orto del Futuro (così è stato chiamato) è stato seminato, e adesso sta iniziando a far spuntare i primi prodotti, come cavolo riccio, spinaci, cavolfiore o il cavolo nero. Ma anche finocchi, zucchine, bietole. La cosa bella è che i prodotti dell'orto non si possono comprare perché sono destinati a famiglie bisognose nell’area periferica a sud della City. Ci sono però delle verdure, coltivate sempre da Agrivis in un altro terreno, che volendo potete acquistare sul sito del Gruppo L'Impronta, ma pure nei mercati biologici o attraverso i gruppi di acquisto solidale. 

Un progetto che fa parte del super progettone BuonCibo di Knorr, avviato dall'azienda nel 2019 per invitare le persone a scegliere un'alimentazione più sostenibile. Bravi. Che poi l'Orto del Futuro è una figata per tre motivi, principalmente: fa bene all'ambiente perché promuove ingredienti a basso impatto; fa bene a noi, perché avvicina a un'alimentazione nutriente con protagonisti verdure e legumi, che spesso snobbiamo. Infine, come detto, si aiuteranno persone bisognose.

Ocio poi, che da febbraio verranno organizzati anche laboratori per nani e famiglie con gli esperti di Agrivis e Knorr. Un modo divertente per diffondere la cultura di un’alimentazione variata e sostenibile. Dai, non siete stufi di mangiare sempre la solita roba? Pensate che il 75% dell’approvvigionamento alimentare mondiale proviene da sole 12 specie vegetali e 5 specie animali. Che monotonia. Dai, che magari portando i bambini nell’orto scopriranno che mangiare le verdure può essere pure divertente. 

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