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La crisi economica derivata dall’emergenza Covid-19 sta facendo sentire le sue pesanti conseguenze. Tra le tante, anche un evidente aumento dei prezzi. Dal 18 maggio, giorno della riapertura di molte attività, al Codacons sono piombate una pioggia di segnalazioni in merito all’incremento dei listini. In molti, ad esempio, hanno iniziato a far pagare il caffé due euro al posto di uno. E qual è la città in cima alla classifica dei rincari? Ovviamente Milano, che è anche il capoluogo più colpito dal Coronavirus.

“Milano in testa alla classifica delle città dove si stanno registrando i maggiori rincari dei prezzi nella fase 2 del Coronavirus”, ha confermato il Codacons. “È un vero e proprio scandalo che commercianti ed esercenti scarichino i mancati guadagni sui consumatori”, ha affermato il presidente Carlo Rienzi. “Siamo pronti a denunciare in Procura qualsiasi speculazione sui prezzi a danno dei cittadini, ed invitiamo gli italiani a segnalare al Codacons rincari dei listini registrati in bar, ristoranti, parrucchieri ed esercizi vari”.

Naturalmente i rincari non riguardano solo caffé e cappuccini. Secondo l’associazione dei consumatori anche molti beni di prima necessità hanno subito, negli ultimi giorni, sensibili rialzi. Un deciso aumento dei prezzi è arrivato anche dai parrucchieri, che in queste ore stanno recuperando mesi e mesi di ricrescite. “Stiamo ricevendo segnalazioni di aumenti per il taglio (sia uomo che donna), messe in piega, shampoo, tinte, e trattamenti vari, con variazioni dei listini mediamente del +25% rispetto al periodo pre-Covid. Ma ci sono anche casi di rincari che superano il +60%“, è il commento dell’associazione dei consumatori. Capiamo le difficoltà degli esercenti milanesi, che devono sostenere maggiori costi per sanificazione e sicurezza, ma non è certo rifacendosi sui consumatori che potranno tornare alla normalità”.

Il Codacons, inoltre, “per venire incontro alle esigenze dei commercianti, invita tutte le ditte che si occupano di sanificazione a comunicare all’associazione possibili convenzioni e sconti”. L’idea è quella di pubblicare un elenco volto a premiare le aziende corrette e punire chi specula sui nuovi obblighi in capo agli esercenti”.

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