Piazza Cordusio guarda avanti e un po’ torna indietro.
La notizia è il via libera, dopo due anni, al progetto – coordinato dagli studi Freyrie Flores architettura e Mic (Mobility in chain), e approvato dalla Soprintendenza guidata da Antonella Ranaldi – per il restyling di uno degli snodi più importanti della città, zona Cordusio appunto, con un progetto da 8 milioni di euro che si smezzano fifty fifty il Comune e gli operatori immobiliari che hanno siglato l’accordo (Generali Re, Hines, Savills e Dea Capital per Fosun).
Il nuovo piano guarda avanti, dicevamo, perché in sintonia con le linee guida della ridefinizione degli spazi che sta portando avanti Palazzo Marino: più aree pedonali, più spazi ariosi, sarà risistemata la pavimentazione storica e ci sarà ancora più effetto green, dato che verranno aggiunti filari di alberi in vaso.
Il nuovo progetto è anche un ritorno alle origini, però, perché alla base del piano c’è il ripristino dell’antica ellisse: il tratto finale di via Dante verrà chiuso alle auto private (da via Meravigli si proseguirà solo in tram o taxi) mentre in via Orefici saranno allargati i marciapiedi, con le rotaie del tram al centro, e saranno inoltre eliminati i dislivelli e il flusso dei tram diventerà lineare, con prosecuzione a binario unico in via Tommaso Grossi.
Inoltre verranno valorizzate la statua bronzea del Parini e quella di Carlo Cattaneo in largo Santa Margherita; e di fianco a quest’ultima sarà piantato un albero della Liberta.
Timing previsto dell’operazione: partenza in estate 2020, fine lavori in autunno 2021.
Tra l’altro sul marciapiede di Via Tommaso Grossi sarà incisa una citazione: “Ma il pregio del suo Paese natio, l’onore della sua dolce Milano, andava innanzi a ogni cosa”.
Taaac
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