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Sauna, maggiordomo, tempo per i cani: questi sono i benefit che ci meriteremmo (e che esistono davvero)

Welfare e attenzioni nei confronti dei dipendenti contano sempre di più quando si sceglie un lavoro
9 Ottobre 2025

Se l’inizio dell’autunno è uno dei momenti privilegiati per cambiare lavoro, i benefit aziendali sono spesso una delle molle che conduce al passaggio da un datore a un altro. Al di là dello stipendio (che ovviamente deve fare bala’ l’œch) tutto quello che fa parte del welfare e delle attenzioni nei confronti dei dipendenti e delle loro famiglie ha un peso sempre più rilevante nella scelta della sedia su cui sedersi, almeno per un po’.

Ovviamente tutti hanno in mente i buoni pasto, ormai elettronici con l’ennesima tessera da tenere nel portafogli… ma vi ricordate quando vi davano il blocchetto e nel portafogli non ci stava, allora staccavi tutti i ticket ma li perdevi… Comunque, sappiate che i buoni pasto sono l’entry level più da poracci dei benefit e, anche se noi liberi professionisti li invidiamo moltissimo, in giro per il mondo c’è di molto meglio per far felici i dipendenti e non farli scappare presso la concorrenza.

I benefit, quelli fighi

Si parte da polizze sanitarie, borse di studio per i figlii volenterosi e rimborso spese per i trasporti e si può arrivare molto, molto lontano. Per rosicare un po’ abbiamo intervistato un top manager che lavora nel settore del lusso e ci siamo fatti raccontare che cosa fanno le grandi aziende per coccolare i loro collaboratori e dirigenti. Io sono morta d’invidia, ma si sa che sono una vecchia zitella imbruttita… voglio vedere che effetto fanno a voi.

Cominciamo con le aziende che pagano MBA E training di altissimo livello ai loro top manager. Naturalmente nelle università e nelle scuole di specializzazione più prestigiose al mondo. E con dei genitori così preparati, non vuoi pagare le scuole private ai loro figli?! E mica la scuoletta di periferia dove magari il cocco di mamma potrebbe dover imparare l’idioma locale (metti che abbiano trasferito i genitori in Bangladesh…): no no no, una super scuola internazionale nella capitale o in qualche grande città. I manager over the top hanno compreso anche l’autista che porta a scuola le creature…

Un bel jet privato non si nega a nessuno

Voli a cinque stelle

Naturalmente, anche i top top top manager hanno l’autista garantito (vorrete mica che si guidino l’auto aziendale da soli?!) ma alcuni non viaggiano gratis solo su quattro ruote: hanno a disposizione anche spostamenti con il jet privato (mica vorrete che chiudano affari da milioni di dollari su un charter low cost…

A proposito di voli aerei, ci sono compagnie che offrono spostamenti gratis oppure scontatissimi quando restano posti liberi, oppure in caso di riposizionamento del velivolo. E poi ci sono le aziende che lasciano ai dipendenti le air miles o i punti degli hotel acquisiti durante i loro viaggi di lavoro (di solito i datori di lavoro si tengono le miglia per risparmiare sui voli successivi… a noi toccherebbero certamente questi, ma abbiamo eradicato il problema alla radice dandoci alla libera professione.

E con tutti questi spostamenti non vuoi prevederlo un relocation advisor che si occupa degli spostamenti di tutta la famiglia in blocco, magari da un continente all’altro?! E una volta arrivati alla nuova destinazione, non lo vogliamo un professional advisor che si occupa di tutte le faccende della famiglia, per farla inserire il più rapidamente possibile nel nuovo contesto?! Certo, per noi che stiamo qui a marcire fra Città Studi e i Navigli non ce n’è bisogno (ve l’ho detto che avrei rosicato!)

E poi c’è quello per cui ho avuto un colpo apoplettico: il clothing allowance, cioè l’indennità per abbigliamento. In pratica questi “tropp” manager – soprattutto quelli delle grandi maison di moda – si rifanno GRATIS tutto il guardaroba a ogni stagione. Perché si sa, i migliori testimonial sono i propri dipendenti… e non vorremo mica mandarli in giro con il brand di qualcun altro o con un modello vecchio… Ovviamente, si rifanno il guardaroba gratis anche coloro per cui l’abito fa il monaco: come per gli aerei privati, non vorremo mica mandare i nostri manager a chiudere affari d’oro con i jeans sbrindellati?!

Benefit pazzeschi e dove trovarli

Per tornare coi piedi per terra (naturalmente in griffatissimi mocassini pagati dall’azienda) abbiamo trovato anche qualche curiosità raccontata da un’indagine di Coverflex, con un vero e proprio “Giro del mondo in 80 benefit”. Tenetevi forte:

  • Thailandia – Love Leave: giorni liberi per dedicarsi ad appuntamenti romantici (per tutti quelli sfigati come me che nessuno li sposa e non possono contare sui 15 giorni di congedo matrimoniale)
  • Giappone – pisolino alla scrivania: finalmente dormire fra i colleghi non è più una cosa da nascondere ma un privilegio da esibire! Per questo in alcuni uffici è regolamentato… Certo, non vi potete presentare sbronzi e dormire tutto il giorno, ma chiudere gli occhi 15 minuti pensando ai fatti vostri mentre digerite il ramen è assolutamente consentito.
  • Italia – maggiordomo aziendale: non sapete quando andare in posta, in banca, in lavanderia e in cartoleria per quel benedetto quaderno a righe che vostro figlio aspetta da due settimane? Ci pensa il tuttofare pagato dall’azienda! E se lavorate in una gabbia di matti che vi sembra la famiglia Addams potete pure chiamarlo Lurch (no, dai… forse meglio (dammi una) Mano?)
  • Francia – disconnessione garantita: alcuni dipendenti francesi possono dimenticarsi il telefono e il computer quando escono dall’ufficio, le email possono aspettare e il tempo libero è sacro
  • Germania – bonus per i ciclisti: cash e incentivi per chi va al lavoro in bici. Idea che unisce salute e sostenibilità. Bella idea, esportabilissima anche da noi.
  • Stati Uniti – Pawternity Leave: avete un cucciolo peloso per casa? Un canarino che si deve ambientare? Una tartaruga da instradare in giardino? Niente paura, ci sono le ferie retribuite per occuparvi del vostro animale domestico. Naturalmente, non per tutti.
  • Finlandia – Sauna finlandese: va da sé, non serve aggiungere altro. Se qualche amico fortunato dei vostri ha la doccia in ufficio per rinfrescarsi dopo essere arrivato in bici (e magari è giugno e l’ascella si è pezzata pure a lui/lei), in Finlandia qualche datore di lavoro particolarmente attento al benessere offre una delle pratiche nazionali più celebri… Chissà se preparano anche una stanza piena di neve per tuffarcisi dentro!
  • Paesi Bassi – bici aziendali & home office: La bici qui è lifestyle, quindi molte aziende offrono leasing aziendali sulle due ruote. E per lo smart working? Budget cash per arredare la postazione a casa in modo ergonomico e figo. Approvato.
  • Belgio – auto aziendale: Oltre alla macchina, copertura totale delle spese carburante. La chicca: la fuel card vale anche per uso personale, senza nessuna rottura di palle.
  • Danimarca – aiuto con i figli: molte aziende offrono babysitter aziendali e congedi parentali bilanciati, utilizzabili da entrambi i genitori. In Italia sarebbe utile contro la denatalità? Spoiler: sì.
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