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Bella la settimana bianca, peccato che sciare costi una fucilata: aumentano i prezzi di alberghi e skipass

Si segnalano aumenti per la stagione sciistica 2025/2026: sciare in Italia costa sempre di più e la montagna rischia di diventare un lusso.
10 Novembre 2025

C’è chi aspetta dicembre come i bambini aspettano Babbo Natale: sci ai piedi, aria fresca di montagna, polenta a pranzo e bombardino al tramonto. Peccato che quest’anno il vero brivido non sarà sulla pista nera, ma alla cassa dello skipass.

La stagione invernale 2025/2026 si preannuncia bollente, e non per via del riscaldamento globale. Parliamo di prezzi: da Livigno al Sestriere, passando per Courmayeur e le Dolomiti, i listini degli impianti di risalita stanno salendo di brutto, come se di base non fossero già carissimi.

Skipass 2025/2026: quanto costa sciare in Italia

Secondo le prime comunicazioni, il costo giornaliero dello skipass nelle località top raggiunge gli 86 euro al giorno sulle Dolomiti, un record assoluto. A Livigno si viaggia sui 72 euro (erano 52 solo quattro anni fa), mentre in Valle d’Aosta si oscilla tra 58 e 72 euro. E se pensate che andando al centro Italia vada meglio, vi sbagliate di grosso: a Roccaraso, la località più famosa dell’Appennino abruzzese, si toccano ormai i 60 euro al giorno.

Per chi invece sogna tutta la stagione sulla neve, i conti si fanno ancora più peso. Gli abbonamenti stagionali variano dai 965 euro di Livigno ai 1.788 euro per la formula “Valle d’Aosta + Zermatt”. Altro che investimento sulla salute: qui serve un mutuo solo per arrivare in seggiovia.

Aumenti su tutta la linea

Secondo Assoutenti, gli aumenti degli skipass rispetto al 2021 toccano in alcuni casi il +40%, e non si fermano certo agli impianti. Il noleggio dell’attrezzatura, le scuole di sci, gli hotel e perfino il piatto di polenta con salsiccia hanno seguito la stessa traiettoria.

I dati Istat confermano: negli ultimi quattro anni le tariffe alberghiere sono salite del +26% in Valle d’Aosta, del +32,8% nel Veneto montano e del +36% in Alto Adige. Tradotto: se prima una settimana bianca era una fuga rilassante, oggi rischia di diventare un’esperienza da raccontare al commercialista.

Le giustificazioni degli operatori? Mah

Gli operatori turistici parlano di aumenti dei costi energetici, manutenzione degli impianti e investimenti tecnologici. Ma Assoutenti non ci sta: secondo il presidente Gabriele Melluso, questi rincari sono «ingiustificati e inaccettabili», anche perché l’inflazione è sotto controllo e le tariffe energetiche sono tornate a livelli normali.

Il rischio, spiega l’associazione, è che la settimana bianca diventi un privilegio per pochi. Già nella stagione scorsa un milione di italiani in meno ha scelto la montagna per le vacanze invernali, e la tendenza sembra destinata a peggiorare. Insomma, se prima si partiva con gli amici per una sciata improvvisata, ora tocca organizzarsi con largo anticipo — e con un buon piano di risparmio.

Milano-Cortina 2026: tra sogni olimpici e realtà economica

All’orizzonte si intravedono le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, evento che dovrebbe rilanciare il turismo montano italiano. Ma con questi prezzi, più che un volano rischia di diventare un muro.

L’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, guidato da Massimo Feruzzi, prevede un ulteriore +5,8% dei costi medi nel 2025, che riguarderà hotel, scuole di sci e servizi di ristorazione. Ce lo meritavamo?

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