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Frida Kahlo non piace a tutti. O meglio, l’uso che si fa dell’immagine di Frida Kahlo, in tutte le salse, su tutte le superfici lisce in cui è possibile riprodurla (incluse le orrende grafiche su maglie 100% acrilico che infestano le bancarelle dei mercatini di tutto il mondo), l’ha resa indigesta a molti.

Dopo una mastodontica operazione di comunicazione a tappeto per la città, come onestamente non se ne vedevano da tempo, il MUDEC apre oggi le porte di quella che è la mostra più attesa dell’anno. Noi l’abbiamo vista ieri in anteprima e, senza troppi giri di parole, ci è sembrata una vera bombetta.

Lo scetticismo era legittimo: anni di mostre a Palazzo Reale con 3 opere dell’artista e un apparato di disegni dei cugini e lettere per riempire gli spazi, roba da farti credere di essere a un’esposizione tipografica anzichè pittorica, ci hanno reso immuni a facili entusiasmi. Ma qui siamo completamente su un altro livello.

Chiariamo subito: i quadri ci sono. Non 5. Non 10. Non 15, ma un numero dignitosissimo, tale da poterla definire DAVVERO una mostra su Frida Kahlo.

Superati i dubbi iniziali – (e dopo essere sopravvissuto a una conferenza stampa che è durata più di alcune relazioni avute durante la mia vita nda) – è stato abbastanza facile godersi una mostra ben pensata e organizzata in cui, onore al merito, l’obiettivo è proprio quello di spogliare la figura dell’artista dall’eccesso di biografismo che l’ha condannata a simulacro pop, restituendo invece una riflessione meditata e profonda sulla sua arte.

Badate bene, non è che non ci sia la storia, anzi, ma l’attenzione è focalizzata sulle ragioni della pittura, sui sentimenti che l’hanno generata al di là di facili semplicismi.

Ovviamente non mancano disegni (notevoli!) e lettere, ma stiamo parlando di un’artista che ha fatto (anche) della scrittura una forma di espressione della propria sensibilità. Qui, le lettere al centro delle sale nelle classiche teche, sono funzionali alla ricostruzione.

Come funzionale è anche la parte di mostra dedicata alla cultura messicana: d’altra parte è pur sempre il museo delle culture, e l’influenza che quella messicana ha avuto sull’arte di Kahlo è cosa nota.

Attualmente ci sono già 80k di biglietti prenotati, numero notevole, ma siamo sicuri che potrebbe registrarsi un vero e proprio record per il MUDEC: superata la fase startup dei primi 3 anni, è arrivato davvero il momento in cui diventi grande.

Per noi la prova è superata!

Quando: dal 1 febbraio al 3 giugno 2018

Dove: MUDEC Museo delle Culture, via Tortona 56

Orari:

lunedì – 14.30 – 19.30
martedì – mercoledì 9.30 – 19.30
giovedì – venerdì – sabato 9.30 – 22.30
domenica 9.30 – 20.30

Per acquistare il biglietto on-line cliccate qui!

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