Frida Kahlo sbanca il Mudec. Per molti non sarà una sorpresa, soprattutto per tutti quelli che più e più volte hanno tentato di entrare nel museo di Via Tortona ritrovandosi di fronte il cartello che preventivava minimo 4 ore di attesa (con relativo appello di tutti i santi del calendario, per usare un eufemismo).
La mostra sull’artista messicana era attesa da molti e non ha deluso le aspettative. Risultato: più di 360mila ingressi in 4 mesi esatti e record per lo stesso Mudec. Frida Kahlo. Oltre il mito, infatti, è l’esposizione più visitata da quando ha aperto, nel 2015, doppiando il miglior risultato ottenuto fino a questo momento con Gaugin.
Secondo i dati diffusi da 24 Ore Cultura, che ha prodotto la mostra insieme al Comune di Milano, quella che ha visto protagonista l’artista-icona è stata la terza più vista negli ultimi 18 anni in città, dietro soltanto a quelle di Picasso e Caravaggio.
Il motivo è presto detto ed è legato non solo all’importanza che Frida ha acquisito per le sue capacità artistiche, ma anche per il ruolo di icona femminista che ormai da tempo le è stato affibbiato, per via del suo anticonformismo e della sua libertà spirituale.
Ma non è solo questo. Perché il risultato è frutto soprattutto della scelta curatoriale e organizzativa, che ha permesso che venissero raccolti in un’unica sede le opere delle due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, cioè quelle del Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e quelle della Jacques and Natasha Gelman Collection, insieme a fotografie e documenti.
Per la prima volta in Italia è stato possibile vivere l’artista a tutto tondo, nella sua fragilità fisica e allo stesso tempo enorme forza morale, nella sua capacità di emozionare attraverso i dipinti e di raccontare di sé e del suo tempo con il semplice tratto di un pennello.
Il successo di Frida Kahlo. Oltre il mito dimostra che anche l’arte e la cultura fanno girare l’economia, se fatte a dovere.
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