Giù le mani dal Castello di Zak. Se il tempio, casa, museo della street art è sotto sfratto, non può che scendere in campo colui che ha fatto della street la sua art.
Parliamo del rapper milanese Ghali che, con il singolo Cara Italia, ci ricorda «quando il dovere mi chiama, Oh eh oh, rispondo e dico “son qua!”».
L’ex fabbrica di Cormano non è amata solo dal rapper from Baggio che la scelse – con evidente cognizione di causa – come location per il Il videoclip di Habibi (amato in tunisino). Street artists italiani e stranieri come Tenia, Tilf, Cane Morto ed Emajons hanno lasciato un murales a testimonianza del loro passaggio, contribuendo a rendere la location unica nel suo genere.
«Un luogo dove bisogna venire, almeno una volta nella vita», sostiene Ghali.
L’affetto e i ricordi non sono abbastanza però: da dicembre lo stabile è stato svuotato e le entrate murate. Rimane solo una porta che permette al suo inquilino Zakaria Jemai – noto come Zak o lo zio – di vivere ancora lì finché lo spazio non sarà venduto e gli edifici che lo compongono demoliti.
Nonostante non sia fatto di carta ma cemento, colori e fantasia, il Castello di Zak – com’è soprannominato – sta per crollare.
Ghali ha deciso di scendere in campo con un video-appello per fermare questa folata di vento, ricordando che questo luogo ha ispirato tantissimi ragazzi come lui e deve continuare a farlo, anche in futuro.
Seguici anche su Instagram, taaac!