C’è stato un momento, sabato, mentre guardavo le stories del Royal Wedding… ehm, del matrimonio dei Ferragnez, in cui ho pensato che – bene o male – nulla avrebbe potuto più di tanto stupirmi. Non fraintendetemi: tolti i pupazzi supplied by Trudi; il volo sponsored by Alitalia con gate dedicato e aereo personalizzato che sta agitando il sonno di politici e del Codacons; l’attesa febbrile per l’abito da sposa created by Dior; il luna park allestito a Noto (che poi, perché a Noto? A Baranzate avrebbe avuto lo stesso effetto), che cosa sarebbe rimasto?
I voti nuziali e giù lacrime, i milioni di selfie delle amiche di Chiara sulla giostra, il concerto con annesso dj set e ospitata di Giusy Ferreri che segnerà il più alto momento della sua carriera. A condire il tutto mancavano pure gli urletti che ci avevano fatto volare altissimo durante #ChiaraTakesIbiza, e sì, ok, sembrava di stare al Circo Orfei, ma il baraccone messo in piedi dai neo-sposi alla lunga risultava quasi noioso.
Mi sentivo un po’ come Nanni Moretti quando davanti alla tv implora D’Alema, «Dì qualcosa di sinistra!». «Chiara, Federico, date un senso al mio stare attaccata al cellulare. Devo scrivere un articolo, per dio!». Ed è stato zigzagando poco convinta tra gli account Instagram della Ferragni crew che mi sono resa conto di ciò che mi aveva tratto in inganno, impedendomi di divertirmi.
Io, insieme ai due terzi di coloro intenti a guardare l’evento clou di questa fine estate, mi concentravo sulla sposa, anziché sullo sposo. Sì, Fedez non se lo stava cagando quasi nessuno. E con lui, anche i suoi amici. Erano i tap a essere sbagliati: appena il mio opponibile si è spostato sull’entourage di Mr. Lucia, il Coachella è diventato magicamente Baggiochella, con soddisfazione sempre crescente.
Una sfilza di zarri dell’hinterland ha iniziato ad allietare la festa, capeggiati dal maestro assoluto di cerimonie Ceskiello, «Rapper free lance!! Il numero 1ª partendo dalla i.g.a.!!!!».
Da Rozzangeles con furore, i baldi giovani hanno dato prova delle proprie doti fisiche tirando pugni e testate al punchball, spodestando le principessine in Alberta Ferretti che ciondolavano mezze sbronze al ritmo di Amore e Capoeira.
Ma non solo. C’è chi si è infilato dentro la macchinetta pesca-pupazzi, evidentemente seccato dal non riuscire a ottenere la sua mini-copia morbidosa di Chiara o Federico. Le camicie hanno cominciato a sbottonarsi. Le panze a fare capolino. I torsi nudi pian piano hanno preso il sopravvento. Poi è arrivata la fontana col putto di ghiaccio che piscia vodka, il vero tocco di classe della serata, voluto (non a caso) da Fedez: gli zarri non ci hanno più visto. Galeotta fu Gilda Ambrosio e una sorsata vietata a minori, rea di scatenare una serie di Oddiooo! tra gli astanti.
In 3, 2, 1, Oddiooo! diventa il nuovo Uuuuuuuuuuh!, e il fido Ceskiello, aiutato da una gestualità abbastanza esplicita, fa sapere al popolo di internet che c’è qualcosa di grande tra lui e la bella Gilda. L’onestà paga, Ceskiello è un tipo ruspante e alla fine riesce a rimediare un bacio dall’influencer nel clamore generale.
Ci avrà messo la lingua, chiede il povero cristiano che gestisce il profilo The Ferragnez Official? Chissà, io spero di sì mentre accompagno virtualmente Bandana Selvaggia lontano dal party perché «Oh ragazzi, sono ubriaco marcio, devo pisciare, ma volevo dirvi viva la musica, viva la gioia di vita, viva la forza, l’ambizione, la curiosità». L’urgenza di svuotare la vescica è foriera di attimi d’immensa profondità per i guys della cumpa, che urlano, si abbracciano, Oddiooo! e offrono alle telecamere degli smartphone primi piani sugli orologi enormi e sui petti villosi adornati da pacatissimi crocifissi.
«Chiara è una di noi, una di noooiii», cantano a un’imbarazzatissima Ferragni che intanto pensa «Cor cazzo che vi faccio anche solo entrare in casa mia». E nemmeno mamma Marina Di Guardo pare troppo convinta quando si ritrova di fianco Ceskiello, che la cogliona addentando con fare da pornodiva navigata un cannolo siciliano.
Eppure sono loro, gli stessi che ti ritrovi sul traghetto per le isole greche e dici «Figa, i soliti italiani atroci» che riescono a ridare verve a un matrimonio terribilmente simile a uno spot pubblicitario. Durante #TheFerragnez si è consumato lo scontro (anzi, l’accoppiamento) tra due mondi apparentemente opposti: le influencer in Prada e col puzzino sotto al naso versus i cafoncelli di periferia, vera anima del party e specchio – ok, lo azzardo – del paese reale.
I secondi però risultano vittoriosi, con buona pace di chi ne osserva le gesta da casa fingendo un disprezzo dal sapore radical chic e un odio che costa talmente tanta fatica da risultare del tutto ingiustificato.
Evviva gli zarri, dunque, ma evviva pure gli sposi, evviva il fatto che da domani (dita incrociate) non ne parleremo più. Dopo questa ennesima full immersion nell’universo Ferragnez, credo serberò a lungo il ricordo del buon Ceskiello e delle sue prodezze. Perché – come fa notare @dolceares su Twitter – tutti abbiamo un Ceskiello nella nostra vita. E se non ce l’hai, probabilmente il Ceskiello sei proprio tu.
Oddiooo!
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