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Qual è il colore di Milano? Molti fra i detrattori della città meneghina a questa domanda risponderebbero sicuramente grigio. Come la nebbia, lo smog, il cemento e i completi dei bancari vecchio stile. Insomma, un colore noioso, triste e cupo.

In realtà cari Giargiana, ma anche Imbruttiti malmostosi, sempre pronti a denigrare la città che vi consente di fatturare, dobbiamo smentirvi. La storia ci insegna che il vero colore di Milano è solo e soltanto il giallo.

Inutile adesso dire io lo sapevo, magari citando ad cazzum il risotto allo zafferano o il colore dei vecchi tram. Il motivo è completamente diverso.

Giallo normalmente è sinonimo di mistero e suspense. Qui la soluzione è invece molto semplice: dovete cercare lontano dai moderni grattacieli e dalla Milano patinata dei giorni nostri. Basta tornare là, nelle care vecchie case di ringhiera. Guarda caso dipinte quasi sempre di giallo.

Il Giallo Milano, detto anche giallo Maria Teresa, ovvero il pane quotidiano degli imbianchini del diciannovesimo secolo.

Giallo Milano era, infatti, il colore preferito dal genio civile del primo reggimento d’Italia. Questo anche perché era una tonalità cromatica molto utile per nascondere l’invecchiamento dell’intonaco di colore bianco che si degradava molto in fretta a causa della fuliggine dei camini.

Non era solo questione di decoro urbano, ma anche di danè. Ai tempi non c’erano bonus fiscali per ristrutturare e ridipingere le facciate. Quindi meglio dare una mano di pittura in meno. Il giallo faceva risparmiare parecchio.

Non solo abitazioni popolari, ma anche simboli della città: sino al restauro del 1999 il Teatro alla Scala era dipinto di giallo, così come Palazzo Reale.

Ora quel giallo pastello lo possiamo trovare ancora in giro per la città. Lungo i Navigli e ovunque ci sia una casa di ringhiera. Quello che potete vedere semplicemente passeggiando non è semplice vintage per radical chic da Fuorisalone: state ammirando la nostra storia!

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