Ogni città che si rispetti necessita di una serie di instagrammabili location. Alla grande quantità di fav places di cui è stracolma Milano, ora si aggiunge anche la nuova fermata della metro Sant’Ambrogio.
Il Comune di Milano, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, M4 spa, Consorzio CMM4 e Metro Blu scarl, assieme all’ingegner Lamberto Cremonesi di Crew srl hanno trovato e studiato quella che è la soluzione migliore per rendere fruibile la nuova M4 rispettando l’armonia del contesto storico-artistico di Sant’Ambrogio.
Il progetto iniziale – inerente l’accesso principale alla metro 4 e il collegamento fra la M2 e la M4 – non era fattibile, e anzi, avrebbe creato problemi di viabilità in quel di via Carducci e via San Vittore.
Ed ecco il piano B: ricavare l’uscita all’interno del fossato posto sul lato nord della Pusterla, riqualificando e valorizzando in special modo lo spazio ipogeo situato sul retro. Due aperture sui muri nord e ovest danno poi vita all’uscita dal cunicolo di collegamento tra le linee; l’uscita all’esterno, invece, verrà protetta da una copertura in vetro sorretta da un portale in metallo.
Tutto questo non intende eclissare la storicità del luogo: si propone di ricostruire, almeno idealmente, il sistema difensivo della porta minore, trasformando in un collegamento perfetto il sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio, la piazza adiacente e l’Università Cattolica. Due (o più) piccioni con una fava.
«Uscendo dalla stazione l’ampia scalinata offrirà la veduta della basilica di Sant’Ambrogio, simbolo stesso della città, un po’ come avviene per il Duomo; sarà un’apparizione spettacolare. Il tutto si articolerà creando un nodo di percorrenza, dove acquista risalto l’accesso dalle Pusterle, ben restaurate da pochi anni. Abbiamo comunque evitato che ci fosse qui il volume dell’ascensore troppo interferente che è stato collocato in altra posizione» ha spiegato la Soprintendente Antonella Ranaldi.
Sempre per sposare il connubio vecchio-antico e nuovo-moderno, sono stati scelti materiali tipici della tradizione milanese, coma la pietra accostata a metallo, calcestruzzo e spazzolato.
Non vediamo l’ora di vederla!
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