«Annuncio ritardo», per molti è diventato un suono pari solo alla sveglia: immancabile per iniziare la giornata, con il piede giusto ma soprattutto con quello sbagliato.
Il magazine Inchieste dell’organizzazione Altroconsumo ha rilevato dati che – rispetto al 2015 – fanno davvero alzare il sopracciglio a coloro che per forza di cose sono costretti a prendere i mezzi: i treni in ritardo sono aumentati del 6%.
Ma entriamo nel dettaglio. Il 40% dei treni in arrivo nelle principali stazioni ferroviarie di Milano, Roma e Napoli è in ritardo di 5 o più minuti. Di questi, il 10% più di 15 minuti e il 2% soppresso.
Dai rilevamenti effettuati nelle stazioni meneghine di Centrale, Garibaldi e Garibaldi sotterranea, i pendolari più sfigati del gruppo sono proprio quelli Lombardi: più della metà dei convogli arriva dopo l’orario previsto. Uno schiaffo alla salute mentale di tutti.
Segnatevi le tratte da incubo, in modo da decidere subito se cambiar residenza o stringere i denti: Como-Milano Centrale, Como-Cantù-Milano Garibaldi, Brescia-Treviglio-Milano Centrale, Varese-Gallarate-Milano Garibaldi. Le ultime due, signori, sono davvero una prova di pazienza e compostezza.
Trenord si è espressa a riguardo, sottolineando in una nota che i dati diffusi da Altroconsumo sono stati raccolti manualmente osservando i tabelloni – solo due orette – e fanno riferimento ai giorni dal 5 al 9 e dal 12 al 16 novembre 2018.
Pertanto, «Non possono restituire uno stato concreto e veritiero del servizio. Le performance ferroviarie si valutano su numeri assoluti e reali; per il 2018 si parla di 2200 treni al giorno; l’80% è arrivato a destinazione puntuale».
Shut up and lasciateci guidare il train, insomma.
Seguici anche su Instagram, taaac!