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passeggero-ubriaco

Tra chi si toglie le scarpe per far prendere aria agli alluci curiosi e scatena una rissa, chi viene scotchato al proprio sedile perché sta pesantemente rompendo le balle agli altri passeggeri e chi – tocco di classe – si mette a cantare a petto nudo in pieno corridoio sentendosi Bradley Cooper, hostess e steward ne hanno fin sopra i capelli.

Sarà per questo che gli aeroporti britannici hanno in programma – o meglio, si augurano – di limitare la vendita di alcol ai passeggeri, in modo da evitare turbe degli animi a bordo e atterraggi d’emergenza con tanto di arresti.

L’idea è quella di costringere i duty free dell’aeroporto a vendere le bottiglie di alcolici di qualunque dimensione in sacchetti sigillati con un’etichetta che non ammetta repliche: è vietato aprire le bottiglie – e farsi il cosiddetto goccetto – finché non si arriva a destinazione.

La catena World Duty Free, l’unica presente nei principali aeroporti inglesi, si è già messa all’opera di sua spontanea volontà. Le compagnie aeree vorrebbero che questa proposta si trasformasse in legge e venisse estesa a tutti gli scali e rivenditori presenti in essi.

L’alcol è infatti una delle cause principali di incidenti e disagi ad alta quota. Vi basti sapere che un uomo inglese ha passato 6 giorni in prigione con tanto di multa da 12mila sterline – pari al costo della benzina – perché a causa di qualche bicchierino di troppo ha costretto i piloti a tornare indietro verso Londra. Peccato che il volo fosse diretto in Canada!

Credit immagine copertina

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