Se vivete a Milano e l’idea di avere le Olimpiadi in città vi fa irritare più di un meeting alle 9 di lunedì mattina, beh, sappiate che siete in netta, nettissima minoranza: secondo i risultati di un recente sondaggio, presentati dal Comitato Olimpico Internazionale, l’87% dei milanesi è favorevole ad avere in casa la manifestazione. Chiaramente c’è da capire se gli intervistati sono davvero milanesi doc o giargianelli più gasati di una Sprite all’idea di poter osservare gare di sci a Milano, ma siccome è la somma che fa il totale – dato che questo risultato è il dato più alto mai registrato in un sondaggio del CIO -, le Olimpiadi a Milano sono praticamente più gradite del Fuorisalone.
In generale, in tutta Italia, la proposta delle Olimpiadi nella città imbruttita è ben vista, dato che l’83% è favorevole (l’80% in Veneto). E nei sondaggi condotti in Svezia, fyi, sull’altra candidata (ossia Stoccolma) i sostenitori si sono fermati al 54%.
Una risposta che, insieme alla serietà e alla forza del progetto Milano-Cortina 2026, ha fatto prendere bene, anzi benissimo, Octavian Morariu, il capo della commissione di valutazione del CIO: «Siamo soddisfatti, la candidatura corrisponde perfettamente all’Agenda 2020, che punta a ridurre i costi e massimizzare la sostenibilità. È una straordinaria candidatura. Il team italiano ci ha messo moltissima passione, ha approfittato della propria esperienza: tutto ciò rende la candidatura Milano-Cortina decisamente molto solida».
Anche il sindaco Giuseppe Sala è chiaramente in hype per la candidatura: «La morale è che bisogna sempre provarci e lo spirito olimpico di partecipazione va bene, ma in certi momenti bisogna vincere. Ieri sera alla cena di gala ero seduto vicino a Octavian Morariu, alla guida della Commissione di valutazione del CIO, e gli ho parlato di Milano e della vicenda di Ema (e che botta che è stata, nda). Gli ho detto che sarebbe veramente una brutta cosa per noi milanesi non riuscire a vincere».
Per chi non c’ha sbatti dell’Olimpiade, la notizia non è rassicurante. Per chi ‘sta Olimpiade nel 2026 la vuole, beh, fate gli scongiuri.
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