Nonni e muratori d’Italia la sapevano lunga. Ciò che non era chiaro ancora – né a noi né a loro – era il ruolo fondamentale che un giorno avrebbero avuto nel mondo delle tendenze. Di cosa stiamo parlando? Dei segni che rimangono sulla pelle a causa dell’esposizione solare. Parliamo delle spalline della canotta e il giro-calzino di spugna, per anni demonizzati e ridicolizzati da tutti.
Il nuovo trend dei sunburn tattoo che spopola sui social, non è altro che il nipote diretto. Nel 2019 sono diventati improvvisamente cool, a patto che richiamino le forme più disparate grazie all’utilizzo di appositi stencil.
Si applica la forma desiderata sopra una data porzione di pelle e via, sotto al sole per ore! Una volta rimosso lo stencil, rimarrà, per forza di cose, impresso il sole, cuore, amore e tumore alla pelle desiderato.
Avete letto bene. I Sunburn tattoo sono una mega minchiata che può avere conseguenze disastrose e pericolose, soprattutto se ci si espone al sole in modalità lucertola, senza l’utilizzo di apposite creme. Irritazioni e scottature sono solo il minore dei mali, fidatevi.
Essendo dei veri e propri micro-shock alle cellule addette alla produzione di melanina, se si rimane per +25 minuti al giorno sotto al sol leone, si incappa in una serie di sbatti: aumenta la produzione di radicali liberi, i melanociti si danneggiano e di conseguenza la pelle invecchia precocemente originando macchie o agevolando persino la formazione di melanomi.
Diciamo che l’artista e fotografo Thomas Mailaender, quando realizzò nel 2015 la serie di scatti “Illustrated People” – dedicata ai sunburn tattoo – non immaginava certo che, quattro anni dopo, qualcuno si mettesse a bruciacchiarsi di proposito delfini e stelline sotto il sole di Riccione, di Riccione.
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