Era quasi passato inosservato ai più, un po’ come la sua natura nascosta ed esclusiva pretende. Aveva lasciato tutti i riflettori e gli applausi agli altri locali italiani, classificatisi in quella che è The World’s 50 best bars. Si era appoggiato in un angolino osservando l’86esimo posto del Nottingham Forest, con quel look alla Peaky Blinders e il sorrisetto beffardo di chi sa di aver messo le mani sulla 44esima posizione. Tra i migliori 50 bar del mondo c’è però un altro milanese, ancora più prestigioso: il 1930 cocktail bar, un secret bar che in tutto e per tutto si ispira al periodo del proibizionismo.
E perché salta fuori solo ora, direte voi? La classifica di cui vi abbiamo dato notizia qualche settimana fa (e di cui trovate il link qui sopra), riguardava il pre-annuncio delle posizioni dalla 51 alla 100 dell’importante classifica, le cui prime 50 posizioni sarebbero poi state annunciate durante un evento a Londra che si è tenuto lo scorso weekend. In conclusione, sono due i bar milanesi in top100: Notthingham Forest all’86esimo posto e 1930 44esimo.
Che dire del 1930? Nessun insegna per identificarlo. Nessuna geolocalizzazione precisa che ne permetta la presa d’assalto. Il 1930 si tramanda di cliente in cliente – selezionatissimi come potete immaginare – nel pieno rispetto dei costumi e delle norme in vigore nella società dell’epoca.
«Entrare nel 1930 è come tornare indietro nel tempo. Mobili vintage, sale a lume di candela e la migliore musica jazz. Il 1930 ricrea l’incantesimo originale di MaG ma in un ambiente più rilassante e senza stress», scrive la guida, citando anche l’atro fortunato locale in possesso dei due titolari Flavio Angiolillo e Marco Russo.
Non è finita qui. Questa 44esima posizione non è piovuta certo dal cielo ma è frutto di una ricerca continua: «le bevande si ispirano ai vari paesi del mondo. Il menù del 1930 cambia continente ogni sei mesi, con il tema nell’autunno 2019 che è l’Asia, con musica, arredamento e bevande ispirate all’Oriente».
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