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A 10 anni dalla morte, Milano dedica un ponte ad Alda Merini, la poetessa dei Navigli

Alda Merini nella sua Spazio ha scritto: Voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza.A dieci anni dalla scomparsa, la città di Milano ha deciso che lo Spazio cantato in quei versi meritava di andare oltre alla dimensione privata e letteraria. Quel ponte – a due passi da quella che […]

Alda Merini nella sua Spazio ha scritto: Voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza.

A dieci anni dalla scomparsa, la città di Milano ha deciso che lo Spazio cantato in quei versi meritava di andare oltre alla dimensione privata e letteraria. Quel ponte – a due passi da quella che fu la sua casa – presto porterà il nome della poetessa dei Navigli.

In Ripa di Porta Ticinese 47 (angolo via Corsico), ovviamente Naviglio grande, il prossimo 6 novembre alle ore 10.30, il ponte Alda Merini entrerà ufficialmente nella toponomastica della città.

Ricco sarà inoltre il programma per ricordare Merini: convegni, mostre, rappresentazioni. Il giorno esatto in cui ricorrerà il decennale della morte (1° novembre) si terrà sui Navigli una fiaccolata poetica.

Le celebrazioni in memoria della poetessa si chiuderanno nella Chiesa di San Marco il prossimo 18 novembre con la rappresentazione del Poema della croce, opera sacra per voce solista, coro e orchestra. Regia di Beppe Menegatti. Carla Fracci, nel ruolo di Maria, reciterà e danzerà con étoile del Teatro alla Scala e giovani ballerini in una serata benefica.

L’intitolazione del ponte è un percorso che parte da lontano, realizzato anche grazie a una petizione che ha raccolto oltre 5k firme. La notizia, quindi, è di quelle belle per la Milano che ha sete di cultura e, soprattutto, di simboli.

I versi di Alda Merini hanno attraversato la Darsena per dirigersi ben oltre la cerchia dei bastioni, in ogni parte d’Italia. Addirittura sono nati caffè letterari che richiamano le sue opere.

Ci piace immaginarla durante una fredda serata d’autunno milanese. Mentre rincasava solitaria attraversando quel ponte, il suo ponte, con in mente i prossimi versi. Un unico obiettivo: far arrivare al cuore dei lettori le proprie emozioni!

Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.

Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.

Così spero che qualcuno bussi alla porta, e non solo il vento.

I poeti, nel loro silenzio fanno ben più rumore di una dorata cupola di stelle.

Io voglio solo addormentarmi sulla ripa del cielo stellato.

Credit Immagine di Copertina

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