Ho deciso. Voglio rivedere tutti i telefilm della mia infanzia! Avete letto bene: ho scritto telefilm e non serie TV. Perché è così che li chiamava la guida tv di Grand Hotel, settimanale di fotoromanzi e gossip che mia nonna comprava dal giornalaio alla fine degli anni Ottanta/primi anni Novanta.
Non sto scrivendo una letterina a Babbo Natale anticipata, ma questo pezzo vuole essere un suggerimento di business ai vari Netflix, Amazon Prime, Sky e compagnia pagante.
Inutile fare i fighi e dire che c’è già. Come se, per sedare la voglia di amarcord, bastasse mettere lì le stagioni complete di Willy il Principe di Bel Air pure in lingua originale e con i sottotitoli in cirillico.
Avete capito proprio bene. Per le fredde domeniche d’inverno passate in casa voglio un simulatore completo di Italia 1! Con Gabriella Golia che annuncia Michael Knight interpretato da David Hasselhoff in Supercar e parte subito la sigla.
Il palinsesto deve continuare così. Proprio come una volta. Una rapida sequenza di episodi di telefilm: l ‘A-Team, Mac Gyver, i CHiPs Poncherello e Jon per le immense Freeway di Los Angeles.
Il mio simulatore deve essere completamente analogico, anche se integrato nella Smart tv. Nel senso che deve sincronizzare i bisogni con le esigenze pubblicitarie del gruppo Fininvest. Mica è possibile mettere in pausa o tornare indietro durante un furioso inseguimento di Rosco P. Coltrane a Bo e Luke che trasformano in rodeo ogni prato libero della contea di Hazzard.
Finalmente finisce l’inseguimento al Generale Lee e dal bagno sento parlare di Crystal Ball. Poi un giovanissimo Stefano Accorsi cimentarsi in un ardito Du Gust is megl che uan nella pubblicità del Maxibon.
Proprio mentre torno, pronto a godermi il lato A di Pamela Anderson in Baywatch, accade ciò che temevo di più…
Il simulatore ha cambiato automaticamente canale e ora è su Canale 5. La voce di mia nonna esce in dolby surround dagli altoparlanti. Almeno il Beautiful lo devo guardare, vai a vedere se il nonno ha bisogno di qualcosa!
Terminati gli infiniti intrallazzi e tradimenti del mascellone Ridge Forrester, della biondona Brooke Logan e altri ricconi dell’epoca posso finalmente riprendermi ciò che è mio…
Uno sbarbato Jovanotti con la sua Asso – sigla di Classe di Ferro – mi introduce al magico mondo dei telefilm italiani. Dall’esercito alla marina con College e una splendida Federica Moro. Tra i cadetti il più simpatico non è il belloccio Marco Poggi, ma il paffuto Carletto Staccioli (al secolo Fabrizio Bracconeri). Lo ritrovo subito dopo nel ruolo di Bruno Sacchi ne I ragazzi della terza C, proprio mentre la voce di mia nonna mi chiede se ho finito tutti i compiti.
Chissà se ci sta leggendo qualche gran visir dell’on demand in grado di trasformare il mio sogno analogico in realtà digitale. Se può essere un buon business ricordatevi di girarmi una fee. Per adesso nel mio simulatore ideale stanno lanciando la nuova stagione di Beverly Hills 90210!
PS: per la cronaca, mia nonna ha 91 anni e mezzo, guarda Beautiful e legge ancora Grand Hotel!
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