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Apperò! A Milano arriva “Naturist”, il tour al museo in cui artista e pubblico sono nudi

Cari amanti della storia dell’arte, frequentatori di musei, abituée di sale espositive ed esperienze culturali emozionali, avventori di percorsi partecipativi e meta-artistici e maratoneti di gallerie, se pensavate di aver visto già tutto, bè, vi sbagliavate di grosso. O meglio, forse avete visto davvero di tutto, ma da vestiti.Chi può vantarsi infatti di aver preso […]

Cari amanti della storia dell’arte, frequentatori di musei, abituée di sale espositive ed esperienze culturali emozionali, avventori di percorsi partecipativi e meta-artistici e maratoneti di gallerie, se pensavate di aver visto già tutto, bè, vi sbagliavate di grosso. O meglio, forse avete visto davvero di tutto, ma da vestiti.

Chi può vantarsi infatti di aver preso parte a un tour naturista? Traduciamo, per chi non fosse addicted: una visita guidata nella quale sia la guida (e anche artista in questo caso) che i visitatori gironzolano completamente nudi lungo gli spazi di un museo. Questo sarà possibile, per la prima volta in Italia, il 18 gennaio prossimo alle 20:30 al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, nell’ambito della grande esposizione dedicata all’Australia dal titolo “Storie agli antipodi”, già in corso nelle sale di via Palestro.

Il Naturist Tour avrà la durata di circa due ore (con accesso solo su prenotazione e un costo di 8 euro) e sarà accompagnato dall’artista australiano Stuart Ringholt, già noto nell’ambiente – specialmente quello del continente dove vive e opera, l’Australia – per le sue performance improntate sulla funzione sociale dell’arte. E c’è forse qualcosa di più socialmente sbalorditivo di una simile sperimentazione, che rimuove letteralmente le barriere materiali tra artista e pubblico? (E non solo, potremmo chiosare).

L’esperienza – un’opera nell’opera – “inverte il tema della nudità nella storia dell’arte e mette in discussione la relazione dello spettatore con l’architettura spazialmente confinata della galleria bianca”, spiegano gli organizzatori dell’evento, e si propone di sperimentare l’effetto sociale procurato dall’incontro di un gruppo di estranei, liberati dai propri strati protettivi, in uno spazio condiviso come quello museale. Un tema caro a Ringholt che, nella sua opera d’avanguardia dai risvolti chiaramente antropologici, utilizza strumenti differenti quali video, sculture, installazioni, collage e workshop collaborativi catapultandoli in contesti amatoriali basati sul principio del fai da te. E il tour per naturisti in musei e gallerie rientra proprio in questo tipo di ricerca artistico-sociale, che conta anche laboratori sulla rabbia e opere di prestazione partecipativa, attraverso cui l’artista esplora stati d’animo personali come la paura e l’imbarazzo provocandone lui stesso lo sviluppo collettivo.

Dunque, chi si candida? Imbruttiti, siete pronti a farvi vedere come mamma v’ha fatto? Si raccomanda la maggiore età e si spera in un clima non troppo rigido, ché le mutande non sono ammesse.

Credit immagine di copertina

Articolo scritto da Maria Teresa Falqui

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