Dopo il report di Moovit sul tempo trascorso in attesa e sui mezzi pubblici, dai pendolari di tutto il mondo arriva la Global card scorecard di Inrix: l’analisi – su dati del 2018 – inerente la mobilità e la congestione urbana di oltre 200 città in 38 Paesi. Anche qui bene ma non benis… No, non va affatto bene.
Non disperiamo del tutto, nella classifica globale tra le peggiori città, Milano si piazza al 27esimo posto, guadagnando ben tre posizioni rispetto all’anno precedente. Ora però arriva la nota dolente, la stangata definitiva.
Milano è la settima città al mondo per ore passate imbottigliati nel traffico cittadino. Insomma, 226 ore buttate nel cesso ogni anno non sono mica roba da poco. Se il fatturato andasse di pari passo, potremmo permetterci solo i weekendini a Cuggiono. Un primato peggiore del nostro se lo porta a casa la Capitale: Roma è seconda con 254 ore, dietro solo a Bogotà.
Al terzo posto troviamo Dublino (246 ore) in cui, tra l’altro, i veicoli registrano la velocità media più bassa (9.5 km/h). Quarto posto per Parigi, quinto per Rostov-on don (237) e sesto per Londra (227).
Non dimentichiamoci che la congestione urbana ha anche un costo. Le città che spiccano, sfortunatamente per loro, sono Boston (2.291 dollari pro capite all’anno) e Londra (1.680 sterline all’anno).
Estrapolando dal rapporto Inrix solo le città italiane, ecco cosa emerge: Firenze è 15esima con 195 ore; Napoli è 17esima, Torino è 22esima con 167 ore; Genova si trova alla posizione 46 con 148 ore, seguita da Bologna (47esima con 147 ore). Meglio Bari (133 ore) e Palermo (199) che perdono nel traffico meno ore rispetto alle colleghe.
«C’è un altro inquinante che riduce la qualità della vita delle persone oltre allo smog, sono le ore perse nel traffico da ogni cittadino e Roma e Milano sono tra le città nel mondo con il maggior numero di ore perse nel traffico», commenta il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, analizzando i dati.
«La quantità di auto circolanti in Italia è tra le più alte d’Europa e questa è anche una causa dell’emergenza sanitaria rappresentata dal superamento dei limiti di legge di Pm10 e 2.5 e i sindaci devono affrontare questo problema contestualmente alla trasformazione delle città a misura di trasporto pubblico. Il sindaco Sala e il sindaco Raggi affrontino con determinazione l’emergenza sanitaria dello smog riducendo drasticamente il traffico privato nelle città e non affrontino il problema solo quando assistiamo al superamento dei limiti di legge», conclude.
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