Molti di noi stanno maturando un improvviso e spiacevole senso di colpa da quarantena. Sui social vediamo amici, conoscenti o magari vip e influencer alle prese con mille attività utili a far passare produttivamente il tempo tra le quattro mura. Ricette come se non ci fosse un domani, allenamenti casalinghi costanti e durissimi, lezioni online di giapponese, pulizie di fino, scoperta di nuovi talenti. È possibile che in molti osservino queste ostentazioni (vere o presunte) di grande energia con una certa desolazione. In tanti, vuoi per noia, vuoi per una comprensibile tristezza, non hanno un cazzo voglia di alzarsi alle otto per fare crossfit, o cimentarsi con una torta di cioccolato, mango e rum. La verità è che molti di noi, in questo periodo, hanno solo voglia di ciondolare tra letto e divano, senza fare qualcosa di particolare. Chi dice che sia sbagliato? Chi stabilisce qual è l’atteggiamento giusto da adottare in quarantena? Ecco, nessuno. E poi l’arte del dolce far niente ha persino un nome, si chiama niksen. Si tratta di un verbo olandese che significa proprio oziare, non fare nulla o fare qualcosa di inutile. Attenzione, fare niksen non ha nulla a che vedere con la pigrizia o l’apatia. Si tratta di godersi il tempo senza l’ansia o il dovere di riempirlo in modi considerati socialmente utili. In un tempo in cui conta più ciò che mostriamo di ciò che siamo, in cui rifuggiamo dai nostri pensieri tenendoci occupati in qualsiasi modo, fare niksen significa riappropriarci della nostra mente, della noia che non è cattiva ma che anzi ci stimola a riflettere senza ansie e a rilassarci.
Fare niksen può voler dire contemplare fuori dalla finestra, rilassarci sul divano, ascoltare la musica, disintossicarci dai social. A parlare di questo concetto, negli ultimi anni, sono state anche testate illustri come Guardian, Time, Washington Post, New York Times. “Non direi che si tratta di uno stile di vita, è un verbo che usiamo e che abbiamo sempre usato. Se ci svegliamo e non abbiamo voglia di fare quello che dovremmo ma solo di rilassarci ciondolando un po’, questo è niksen”, ha spiegato la designer olandese di Scheveningen Erika Van Der Bent all’Huffigton Post Usa. E allora via libera alla noia, all’inattività, ai pensieri. Al niksen, senza sensi di colpa.
Photo by Toa Heftiba on Unsplash
Articolo scritto da Wendy Migliaccio
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