Un giorno come un altro per gli agenti della polizia locale dell’Unione Bassa Sesia: i soliti controlli ai furbetti dell’autocertificazione, i verbali, le scuse creative e qualche multa a favore del Comune di Arborio. E invece, i miscredenti si sono dovuti ricredere.
A rimescolare le carte di quel noioso 16 aprile, ci ha pensato un sacerdote che, dopo essere stato fermato a bordo della propria auto, ha presentato un’autocertificazione corredata da una bolla firmata dall’Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo, che ammetteva ben poche repliche e nemmeno l’ombra di una sanzione. Il motivo dello spostamento? Nientemeno che un esorcismo “per scacciare una presunta presenza demoniaca”.
Immaginatevi le facce degli increduli agenti, indecisi se piegarsi in due dalle risate immaginandosi quell’orrida scena targata Scary Movie o scappare a gambe levate, buttandosi alle spalle litri di acqua santa.
«L’autocertificazione che il sacerdote ha presentato era inoppugnabile, corredata dalle credenziali firmate dall’Arcivescovo. È stato quindi lasciato passare senza la verbalizzazione della contravvenzione», parola del Signore, pardon, del comandate della polizia locale Pierangelo Daglia.
Se la grazia è stata fatta dagli agenti, come riportato da LaStampa, non è stata della stessa idea l’ufficio Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Vercelli che è subito intervenuto con una nota al quotidiano: « […] L’Arcidiocesi di Vercelli smentisce che protagonista dell’accaduto sia un proprio presbitero diocesano o religioso operante sul proprio territorio. Di conseguenza anche il documento eventualmente presentato dal sacerdote oggetto dei fatti menzionati non reca la firma dell’Arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, totalmente estraneo rispetto ai fatti menzionati».
Che fosse lui stesso un demone sotto mentite spoglie?
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