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Quante volte abbiamo pensato: “Basta, adesso cambio vita”. Fantasticando senza crederci davvero abbiamo immaginato di aprire il classico chiringuito sulla spiaggia (seriamente, quanto potrà mai fatturare un chiringuito? Poco, dai, non ne vale la pena) o magari di trasferirci dall’altra parte del mondo. Bè, mentre noi ce ne stiamo a sudare in ufficio o in casa (figa fa ancora troppo caldo) c’è chi è passato dalle parole ai fatti e ha deciso davvero di dare una svolta alla propria esistenza.

Loro sono Stefano Barberis e Sara Rossini, quarantenni originari del lecchese, che hanno deciso di mollare tutto e andarsene ai Caraibi via mare. Primo step, hanno venduto casa a Milano. Secondo step, hanno chiamato a raccolta i tre figli Iago, 11 anni, Nina, 8, Timo, 3, e il cane Pepper, un labrador femmina di cinque anni. Ultimo passo sarà salire sulla barca a vela, dal nome Shibumi (in giapponese bellezza poco appariscente), un due alberi degli anni Ottanta, lungo circa 17 metri. La partenza è prevista da La Spezia per fine settembre. L’obiettivo sono i Caraibi, ma prima ci sarà una tappa alle Baleari, giusto per non farsi mancare niente. Poi Gibilterra e infine l’Oceano Atlantico, per raggiungere prima le Canarie, poi Capoverde e infine, per l’appunto, i Caraibi.

Per chi volesse seguire la loro avventura, la famiglia Barberis ha anche una pagina Facebook: Sailing Shibumi. La coppia si è conosciuta 18 anni fa proprio a bordo di una barca a vela in Grecia. Stefano si occupa di Fisica Nucleare e Sara è una libera professionista nel settore dei tessuti. “L’obiettivo è quello di realizzare un viaggio in barca a vela, genitori, tre bimbi e un cane, un’esperienza magica nel rispetto della natura. Il mare sarà la nostra casa. Energie rinnovabili, rispetto dell’ambiente, prodotti bio, analisi microplastiche, plancton e avvistamento cetacei!”, hanno raccontato.

Con la vendita della casa di Milano i due avventurieri hanno pagato i lavori della barca a vela “e abbiamo calcolato di riuscire a vivere per un anno. Poi speriamo di trovare anche alcune collaborazioni da remoto. Siamo aperti a qualsiasi tipologia di esperienza e di proposte. In barca non hai tante spese come nella vita normale”. I bambini studieranno da remoto e svilupperanno un progetto scolastico di sensibilizzazione ambientale. “Di solito tutti partono con la pensione. Noi invece vogliamo godere questa avventura adesso con l’energia dei 40 anni e far godere di questa esperienza anche ai nostri figli. Sicuramente sarà una bella sfida“. Insomma, una perfetta unione tra figata e sbattimento.

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