Che è ‘sto workation, mò? Ve lo spieghiamo noi: il termine nasce dalla fusione tra le parole smart working e vacation, e si tratta dell’ultima frontiera del lavoro agile proposta dal (martoriato) settore turistico del nostro paese.
È praticamente un tentativo di dare un boost alle casse delle strutture alberghiere, che da Nord a Sud – complice anche la chiusura dell’alta stagione – iniziano a fornire pacchetti in grado di coniugare il lavoro agile con tutti i comfort che si convengono a una vacanza rilassante.
L’idea non poteva che arrivare da Rimini, cuore pulsante delle vacanze all’italiana per eccellenza, città in cui rimane ancora oggi indelebile la firma dei Vitelloni. Torbide avventure e fritti di pesce a parte, la nota località si è proposta come destinazione ideale per chi al lavoro statico d’ufficio preferisce quello smart (o banalmente ha l’ufficio ancora off limits). Ecco dunque nascere le smart suite office: stanze accoglienti dotate di scrivanie spaziose, pocket lunch delivery per sgranocchiare il proprio pasto senza necessariamente schiodarsi dal pc, scanner, stampanti e linee internet veloci che garantiscono videocall stabili, senza membri della famiglia che sbraitano in sottofondo.
Plus top è la possibilità di prenotare semplicemente una camera in day use, senza per forza essere costretti a passarvi la notte. Il cliente può lavorare, fare un salto in piscina, palestra, giardino e ristorante, per poi, quando più preferisce, fare come Baglioni.
Secondo gli esperti il Workation è il futuro delle vacanze per il 2021, vista anche la situazione pandemia: cià, prenotiamo?
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