Ebbene sì, cari Imbruttiti, questo novembre appena iniziato si sta profilando come una mezza copia dello scorso aprile: gradevole come un cantiere della M4 sotto casa. Il maledetto Coronavirus è tornato a rompere le scatole come nemmeno il vicino di casa che decide di appendere i quadri alle 7.30 della domenica mattina, e dunque dobbiamo farcene una ragione: per un po’ niente cenetta al ristorante, perché al momento pare che nemmeno la nostra salvifica filosofia di vita dello Stá sü de doss applicata alla dinner sia sufficiente a fermare la corsa del contagio. Questo, però, non vuol dire che nelle prossime settimane ci troveremo costretti a staccare in anticipo dalla riunione su Zoom delle 19 per metterci a spadellare come tante piccole Suor Germane di città. In fondo, il delivery può tranquillamente tornare/continuare a salvarci le ciapet: basta sapere dove ordinare. Ecco allora qualche consiglio per chi vive nella zona Nord-Est di Milano, dalle parti di Porta Venezia, NoLo & co.
La nostalgia di Formentera si fa sentire più forte che mai in queste giornate di tristerrimo grigiume collettivo? Comprensibilissimo. La soluzione, però, non è versare fiumi di lacrime sfogliando su Facebook le fotografie dell’album Vacanze 2019, ma provare a ricreare anche a casa un pizzico di atmosfera spagnola provando il delivery di Albufera. Contattando il locale via telefono o Whatsapp – o spulciando su Deliveroo – è possibile prenotare con consegna a domicilio qualche interessante tapas «para compartir con los conjuntos». Come la Bomba de Carrillera, alias un guancialino di maiale Iberico stufato e ripieno del proprio sugo, o un Pulpo Y Chorizo, ovvero un polpo fritto con maionese di chorizo, patate novelle sottoaceto, pomodorini confit e salsa verde che fa subito tanta allegria. In alternativa, ovviamente, c’è anche la Paella, nella sua classica versione valenciana con carne di pollo e coniglio, oppure in chiave vegetariana, o con frutti di mare. P.S. Albufera è una laguna che si trova sulla costa spagnola, a una decina di chilometri a sud di Valencia: una chicca da Wikipedia per fare gli splendidi tra una forchettata e l’altra.
Ok, di pizzerie buone è ormai davvero piena la nostra Milano. E riprendere la discussione tra meglio alta, meglio bassa, cornicione sì, cornicione boh è utile – e piacevole – come un monopattino per andare a San Colombano: i gusti sono gusti, punto e stop. Eppure ci sono pizze che sono buone e basta, al di là di ogni possibile diatriba: una di queste è sicuramente quella di Crosta, il forno con cucina di via Bellotti guidato da due maestri dell’impasto come Simone Lombardi e Giovanni Mineo. Di giorno, con Deliveroo o con CosaPorto, è possibile ordinare croissant, pane che ciao proprio, torte, prodotti da forno e la pizza alla pala (da provare, chessò, nella formula con hummus di ceci, paprika affumicata e guacamole). Dalle 18.30 in poi, invece, scatta l’ora della pizza tonda: e allora è possibile spaziare tra le proposte più tradizionali, quelle più contemporanee come la 4 formaggi con mele caramellate e mandorle, e le specialissime solo pasta, senza pomodoro, senza mozzarella, ma con aggiunta di lardo stagionato, o di guacamole, o di – udite, udite – burro fuso e salvia. Spaziali.
I fan della famiglia Tsui e della loro cucina cantonese non si contano in quel di Porta Venezia e zone limitrofe. E il perché è presto detto: i ravioli cinesi che è possibile trovare al Lon Fon sono buoni, ma buoni, ma veramente veramente buoni. Il loro menù, disponibile anche in delivery su UberEats, Deliveroo o contattando lo stesso locale, va però ben oltre, spaziando tra cotolettine di maiale con cipolloti e zenzero, pollo Kung Pao, rombo in crosta e anatra stufata con bambù e funghi. Senza poi tralasciare tutta l’offerta di riso, pasta, tofu e zuppe varie. Le bacchette arrivano a casa con l’ordine, ovviamente, ma lontani dagli occhi giudicanti degli altri clienti è possibile barare e usare la forchetta. Come un Giargiana qualsiasi.
Che cosa vogliamo nel profondo del nostro cuore, vabbeh, del nostro stomaco quando ordiniamo a domicilio un hamburger con patatine fritte? Una morbida carezza di carboidrati, carne e salse varie capaci di farci dimenticare che sì, domani ci troveremo ancora ad affrontare il solito slalom di rotture di scatole e mail con urgente in oggetto a cui rispondere. In questo senso, le creazioni di Bestia, in via Teodosio, sono l’ideale per soddisfare questa umanissima esigenza: attraverso JustEat e Deliveroo, o contattando direttamente il locale, è possibile farsi recapitare a casa un Tijuana Smoke – con hamburger affumicato, guanciale, cavolo cappuccio viola, cheddar, jalapenos freschi spicy e salsa smoke. O un Bestiale Pulled Pork, con pane ai multicereali, spalla di maiale affumicata e speziata, lattuga e guacamole fatto in casa. O insomma, qualcosa di simile, con possibile birretta del Birrificio Lambrate annessa.
Un kebab completo a fine giornata può regalare indubbiamente qualche soddisfazione. Se il kebab in questione è quello di Nun, però, alla soddisfazione si aggiunge anche una certa dose di gioia. Perché questo localino di via Spallanzani, che per le consegne si appoggia a Glovo, UberEats e JustEat, propone piadine e panini da mille e una notte con falafel fatti in casa, tahina alla paprika, halloumi cipriota, hummus di barbabietole e baba ganoush. Un vero e proprio trionfo di sapori in chiave mediorientale, da gustare morso dopo morso anche a casa. Senza sbatti di alcun tipo.
Articolo scritto da Filippo Piva
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