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Oh Barbie! Arriva la bambola inclusiva con l’apparecchio acustico; mentre Ken avrà la vitiligine

L’ultima novità in fatto di inclusività arriva dalla più famosa bambola al mondo. E Ken, la controparte maschile, avrà la sua versione con la vitiligine

Fermi tutti raga: è ora di aggiornarsi e uscire dall’età della pietra. In un mondo sempre più inclusive e attento alle minoranze, c’è un brand in particolare che non poteva proprio esimersi dal seguire questa tendenza. Imbruttiti, parliamo della Mattel e delle sue Barbie, che già da tempo hanno imboccato la via della rappresentazione delle diversità. L’azienda è già da tempo sulla cresta dell’onda: l’anno scorso 8 delle sue 10 bambole più popolari erano rappresentative delle più disparate diversità esistenti. Mica male.

Per il 2022 Mattel ha messo in cantiere la sua nuova Barbie, che stavolta indosserà nientedimeno che un apparecchio acustico. Ma dai, che carina. A partire da luglio, la speciale Barbie sarà ufficialmente on sale. L’ultima bambola sarà solo una parte della gamma che la Mattel metterà in commercio, comprendente anche Barbie con busti piccoli, curvy e addirittura con una protesi della gamba. Tranquilli raga, ce n’è anche per il lato maschile: la new entry dell’anno sarà il Ken con la vitiligine.

kenconfashionistas2022.jpg

Alla produzione di questi nuovi prodotti ha collaborato la dottoressa Jen Richardson, un’autorità nel campo dell’audiologia educativa: “In qualità di audiologo educativo con oltre 18 anni di esperienza nella difesa della perdita dell’udito, ritengo che vedersi riflessi in una bambola sia di ispirazione per coloro che sperimentano la perdita dell’udito. Sono oltremodo entusiasta che i miei giovani pazienti vedano e giochino con una bambola che somiglia a loro”. Anche la Mattel è fierissima del suo nuovo prodotto. Ma va? L’azienda si è espressa così: “Barbie crede fermamente nel potere della rappresentazione e noi, in qualità di linea di bambole più inclusiva del mercato, ci impegniamo a continuare a introdurre bambole con una varietà di tonalità della pelle, forme del corpo e disabilità capaci di riflettere le diversità che i bambini vedono nel mondo che li circonda”. Poco da obiettare.

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