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Per 50 Best Restaurants il “Geranium” di Copenaghen è il miglior ristorante al mondo. In classifica anche 6 italiani

Vade retro, amanti della cucina della nonna, dei piattazzi di pasta alla carbonara e di tutti i piatti grossi e ignoranti. Qua si parla di alta cucina, mica cazzi. E non rimaneteci male, voi cuochi patriottici a tutti i costi: questa volta c’è da mettersela via e basta. Perché al concorso The World’s 50 Best […]

Vade retro, amanti della cucina della nonna, dei piattazzi di pasta alla carbonara e di tutti i piatti grossi e ignoranti. Qua si parla di alta cucina, mica cazzi. E non rimaneteci male, voi cuochi patriottici a tutti i costi: questa volta c’è da mettersela via e basta. Perché al concorso The World’s 50 Best Restaurant 2022 di Londra, presentato addirittura da Stanley Tucci, a vincere il premio di Miglior ristorante al mondo è stato il Geranium di Copenaghen, guidato dallo chef Rasmus Kofoed. Un ristorante danese meglio di qualsiasi ristorante italiano? Calma, non scaldatevi. Qua, si diceva, parliamo di alta cucina, che praticamente diventa arte.

Basato sulle materie prime scandinave stagionali, il menù del Geranium propone pietanze che vanno dalle foglie di topinambur e noci in salamoia a una ricca selezione di portate di pesce e frutti di mare, grande passione dello chef. Non mancano ricette come quella a base di calamari, lardo affumicato fuso, essenza di lievito e patate. Il tutto con un occhio incredibilmente attento all’estetica e all’eleganza dei piatti. D’altronde, in un ristorante a 3 stelle Michelin non si va mica per sfondarsi di roba.

Ma non temete, amici patriottici: ci siamo fatti valere. L’edizione di quest’anno ha infatti premiato particolarmente l’Italia, con ben sei ristoranti italiani in classifica, di cui due nella top ten: il Lido 84 di Gardone Riviera, guidato dallo chef Riccardo Camanini (ottavo) e Le Calandre di Rubano, a Padova, guidato dallo chef Massimiliano Alajmo, che si è invece piazzato al decimo posto. Figurano in classifica anche il ristorante Uliassi di Senigallia, dello chef tre stelle Michelin Mauro Uliassi (12°), il Reale di Castel di Sangro a L’Aquila, dello chef Niko Romito (15°), il Piazza Duomo di Alba a Cuneo, guidato dallo chef Enrico Crippa (19°), e il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano, dello chef Norbert Niederkofler (29°).

Stavolta, però, c’è da stare tutti dietro a Mr Kofoed, che col suo lavoro e la sua meticolosità sui prodotti stagionali ha portato il Geranium dal 49esimo posto nel 2012 al primo, esattamente dieci anni dopo. Chapeau.

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