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Che bel posticino la Vigna di Leonardo. Che sogno. Ci siete mai stati? No perché anche se siete di Milano, vivete a Milano e avete la family milanese da generazioni, possibilissimo che non ci abbiate mai messo piede per quella misteriosa tendenza a procrastinare le attività a noi più vicine. Comunque oh, che bellezza. La conoscete - no? - la storia della Vigna? Si tratta - ça va sans dire - di un vigneto in centrocentro (Corso Magenta 65) che Ludovico il Moro donò a mister Leonardo da Vinci nel 1498, mentre stava ancora lavorando all’Ultima Cena, per ringraziarlo delle "svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca". E adesso la bad news: la celebre Vigna resterà ufficialmente aperta solo per pochi giorni, cioè fino al 30 settembre. Forse per cominciare la conversione in hotel. Ouch.

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Sì perché il vigneto del genio e la adiacente Casa degli Atellani, appartenuta a Ludovico il Moro, un anno fa sono stati venduti al gruppo LVMH, quello per intenderci di Christian Dior, Bulgari, Marc Jacobs, Louis Vuitton e Tiffany & Co.. Il nuovo boss ha così deciso di chiudere la baracca, confermando la temuta indiscrezione che circolava da qualche mese. Ora: il fatto che vogliano farci un hotel non è necessariamente il male assoluto. Non immaginatevi che arrivi una gru a spappolare la Vigna per piazzarci una piscina con chiringuito. Tutto resterà dove deve restare (almeno... immaginiamo, dai), solo che per entrarci bisognerà presumibilmente prenotarsi una stanza. Sicuro i turisti ci andranno pazzi, del resto che experience dev'essere soggiornare nelle stanze appartenute a Ludovico il Moro e passeggiare nel giardino col vigneto di Leonardo da Vinci? Incredibile.

Ciò significa però che molto probabilmente i non clienti dell'hotel non potranno più godere del gioiellino dell'inventore. Ludovico il Moro - per fare un po' l'Alberto Angela della situa - regalò il terreno a Leonardo nel 1498, "una vigna di circa 16 pertiche, che fu impiantata e coltivata nei campi in fondo al giardino della Casa degli Atellani, ultima traccia esistente del quartiere residenziale che il duca di Milano sognava per i suoi uomini più fedeli", come si legge nel sito ufficiale, per non cannare. Nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono e imprigionano il Moro e anche Leonardo da Vinci lascia Milano, non smettendo mai di occuparsi della sua vigna: la riconquisterà quando i Francesi gliela confischeranno e in punto di morte, nel 1519, la citerà nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte al suo allievo prediletto Gia Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Pigiando sul tasto avanti veloce saltiamo i molti passaggi di proprietà che avvennero nei secoli, e arriviamo al 1922, quando la Casa degli Atellani finisce in mano alla famiglia dell’industriale Ettore Conti che la fa restaurare. Nel giardino, in collab con l'Università degli studi di Milano, è stato realizzato un reimpianto filologico della Vigna, di cui è stato identificato il ceppo di appartenenza. Che storia, eh?

Raga, non si sa precisamente come andrà a finire. Entro il 30 settembre però possiamo ancora garantirci un ingresso con audioguida (o guida live). Meglio approfittarne.

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