Raga, ma che delirio c'è stato lo scorso weekend? Avete letto? Sì perché - forse non lo sapete - ma oltre al classico all you can eat al giappo esiste anche una formula simile adattata allo shopping di abiti e accessori vintage. Lo scorso sabato 9 settembre (e in replica anche domenica 10), viale Espinasse si è riempito di ragazze e ragazzi per l’evento All you can wear, che tradotto per i non english-friendly significa "tutto quello che puoi vestire".
Un appuntamento attesissimo, che quest’anno ha trovato ancora più risonanza e passaparola grazie a TikTok. Risultato? Un bordello. Al numero civico 99, sede della cooperativa Di mano in mano, alle ore 8 c'era già una codazza pazzesca, con più di duecento ragazzi/e in pole position per essere i primi ad accaparrarsi a mazzo un bel po' di capi d'abbigliamento e accessori, buttati alla rinfusa. Roba da mettersi lì a cercare, scavando fra strati infiniti di tessuti. Alle 9.30 la fila faceva già il giro dell'intero isolato, sotto gli occhi basiti di passati e abitanti poco informati sulla situa. E così è andata avanti fino alle 19.
Totale: 31 bancali pieni di merce – molta di fine stock, con cartellino ancora in bella vista – che è andata esaurita in una manciata di ore. Oh, comunque un po' la follia collettiva è comprensibile. Con un prezzo fisso di soli 18 euro ti davano la possibilità di riempire la borsa (fornita all’ingresso) con un numero infinito di abiti e accessori. Un po' come I love shopping, o tipo quei programmi di pazzi per la spesa. Roba da maniaci veri, ma chi siamo noi per giudicare. Molti degli acquisti sono stati fatti in nome della moda vintage, tornata ampiamente in auge, ma anche per rivendere poi vestiti, borse e scarpe sulle numerose app di seconda mano. Capito il business?
Autore: Giulia Galbiati
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