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E fu così che l’A8 Milano Laghi divenne la prima autostrada a 5 corsie d’Italia

L'ampliamento, che riguarda il tratto dopo la Barriera Nord, è stato inaugurato lunedì 25 settembre, 100 anni dopo l'apertura al traffico dell'arteria stradale

Quanto si sta comodi in un’autostrada a cinque corsie? Se non lo sapete tranqui, ci sta. In Italia non ne esiste mezza, anzi sì, una adesso c’è: è l’A8 Milano Laghi, diventata la prima, nonché unica, autostrada a 5 corsie della Penisola. L’ampliamento, che riguarda il tratto dopo la Barriera Nord, è stato inaugurato nel pomeriggio di lunedì 25 settembre, 100 anni dopo l’apertura al traffico dell’arteria stradale. Un po’ di decongestione non può che fare bene: oh, qui ci passano tipo 170mila veicoli al giorno, con picchi che superano i 200mila transiti. E che dire dell’incidenza dei mezzi pesanti: sul totale dei veicoli in transito è di circa il 15%, non benissimo. All’inaugurazione c’erano, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, la presidente di Autostrade per l’Italia, Elisabetta Oliveri e l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi.

Nel dettaglio – come spiegato da Autostrade per l’Italia – l’intervento ha previsto la realizzazione di una corsia aggiuntiva tra la barriera di Milano nord e l’interconnessione con l’autostrada A9 Lainate–Como–Chiasso, per un totale di circa 4,4 chilometri. Circa 200 milioncini gli euro spesi per la nuova corsia, che promette di migliorare i tempi di percorrenza, con un risparmio pari a 1 milioni di ore l’anno. “Il potenziamento della Milano-Laghi – ha detto l’ad Tomasi – è un progetto dall’alto valore simbolico: prima autostrada d’Italia e nodo strategico del Paese, dopo 100 anni di esercizio, la A8 segna un nuovo primato in termini di capacità e qualità del viaggio”.

Eh sì perché l’A8 è stata la prima autostrada a essere inaugurata in Italia, nel 1924. Adesso piazza un nuovo primato, quello di essere la prima in Italia con cinque corsie. Amplia, società del Gruppo Aspi che ha portato a termine il progetto, ci tiene a segnalare che l’approccio al progetto è stato altamente sostenibile: durante le lavorazioni sono stati riutilizzati materiali di scavo (circa l’88%) e si è prestata attenzione alla tutela delle acque (100% del sistema di drenaggio chiuso e controllato). Verranno poi piantumati 10 ettari di specie arboree autoctone in prossimità della zona abitata, cosa in effetti utile per migliorare un minimo la situazione dell’aria. Ma i lavori da fare sono ancora tanti: tra i più attesi, c’è la realizzazione della quarta corsia, in entrambe le direzioni, lungo la A1 tra la barriera di Milano Sud-Melegano e l’uscita di Lodi. Per 17 chilometti di strada verranno sborsati circa 390 milioni di euro. That’s it!

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