Milano è sempre più multietnica, cosmopolita, multiculturale. A dircelo sono i numeri, che dipingono una città in cui la presenza degli stranieri è diventata decisamente notevole. Ora, raga: sappiamo che questo può farvi scattare il commentino scaz*ato, ma proviamo un minimo ad andare oltre, ok? Anche perché questa anima extra-milanese a Milano va analizzata e contestualizzata: sono stati superati infatti i 300 mila residenti di nazionalità diversa da quella italiana presenti inda City, il 21% della popolazione totale, e adesso all’Anagrafe nel bilancio finale del 2023 si segnalano ben 301.149 stranieri.
Ad oggi, come riporta Repubblica, i residenti a Milano sono arrivati a quota 1.417.597, il numero più alto dal 1990, quando eravamo 1 milione e 432 mila imbruttiti. In questi anni il numero degli stranieri è cresciuto sempre di più: dal 2010 nella City si sono aggiunti 100 mila persone di nazionalità diversa da quella italiana, con gli amici egiziani in pole position (45.457 residenti). Non mancano i filippini, ben 38.942, seguiti dai cinesi (37.041) che a Milano ci hanno regalato una bella Chinatown. Con 17.799 presenze sono i peruviani a prendersi il quarto posto, seguiti dai 16.724 srilankesi. Un botto di gente viene dell’Est Europa: 15.673 rumeni, 9.704 ucraini e 4.961 albanesi.
Volete sapere quali sono i quartieri più multietnici?
Un bel mosaico si trova a Loreto-Casoretto-NoLo, la zona con più stranieri in assoluto, ben 14.583. Segue Villapizzone con 13.809 stranieri, molti dei quali cinesi. cittadini cinesi. Gli egiziani si concentrano soprattutto a San Siro, dove si registrano 3.902 abitanti. Va' che anche il centrocentro non è da meno: tipo in Duomo i non-italiani sono circa 2.500 tra filippini, francesi e srilankesi. Bel fermento anche a Brera, dove sono registrati oltre 3.200 stranieri residenti. Comuque c'è anche gente dall'Unione Europa: 16 mila persone in tutto, soprattutto francesi (4.800), spagnoli (oltre 3mila), inglesi (2.300) e tedeschi (2.100).
E speriamo che almeno gli stranieri facciano figli, altrimenti in futuro ci ritroveremo una Milano multietnica sì, ma vecchissima.
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