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Milano queen del design, un mercato che vale 3,14 miliardi di euro

Uno studio recente ci fa sapere - semmai ce ne fosse bisogno - che Milano è la capitale di un business che vale parecchio ed è in continua crescita.

Eccoci, ci siamo. La week dell’anno – dopo la fashion, s’intende – è cominciata. La settimana del design, tra Salone e Fuorisalone, si snoderà in presentazioni, incontri, aperitivi fighetti, nuove collezioni, installazioni, experience. La City si trasforma in un gigantesco parco dedicato al mobile, che ormai chiamarlo così non è solo riduttivo, ma quasi offensivo. Non sappiamo se siete tra quelli presi bene dall’evento, o semplicemente vi sta sul caz*o perché prevedete ore in più nel traffico, ma una cosa è certa: qui parliamo di un business che fa girare parecchio grano.

Soprattutto a Milano.

A dircelo è lo studio “Design Economy 2024“, condotto da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un botto di gente che si è messa insieme per farci impallidire con i numeri del mercato del design, un settore che conta oggi 41.908 mila operatori, articolati tra 24.596 liberi professionisti e lavoratori autonomi e 17.312 imprese. Valore totale: 3,14 miliardi di euro.

L’Italia – ça va sans dire – è in pole tra i migliori Paesi europei, meglio anche di Francia, Spagna e Polonia, e vanta una crescita del +27,1% (il doppio della media comunitaria del 14,4%) tra il 2021 e il 2022. Lo sappiamo, è ridicolo sottolinearlo, ma la capitale assoluto del design è Milano, ovviamente grazie a Salone del Mobile e Fuorisalone (la più grande manifestazione al mondo dedicata al design) e con il 18% del valore aggiunto concentrato del settore. In generale, la Lombardia possiede il 29,4% delle imprese, il 32,7% del valore e il 27,7% dell’occupazione.

Capofila è soprattutto la domanda di ecodesign nell’automotive, arredamento, agroalimentare, packaging e abbigliamento. Ad oggi, inoltre, si nota quanto il tema della sostenibilità sia fondamentale (non è un caso che il tema del Fuorisalone a ‘sto giro sia “Materia Natura”): è venuto fuori che il 74,8% delle imprese utilizza criteri di sostenibilità nella progettazione. “Per mantenere il vantaggio competitivo detenuto finora, le imprese e i progettisti del Design Made in Italy dovranno anche investire nell’Intelligenza Artificiale, una tecnologia dal potenziale straordinario che viene già sperimentata dalle aziende più all’avanguardia del settore e per la quale le competenze dei designer diventeranno sempre più importanti per mantenere un approccio human-centered” ha commentato Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private in Italia.

Dai oh… comunque bene, no?

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