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Meglio tardi che mai. L'Università Statale di Milano ha la sua prima rettrice donna. Che svolta eh? Lei è Marina Brambilla, ordinaria di Linguistica tedesca, che con 1651 preferenze, ha avuto la meglio al ballottaggio con il professore di Organizzazione aziendale Luca Solari, che ha raccolto solo 644 voti. A cento anni dalla sua nascita, l'ateneo di via Festa del Perdono ha quindi per la prima volta una rettrice. E pensate: con l’economista Giovanna Iannantuoni alla Bicocca e l’ingegnera Donatella Sciuto al Politecnico, adesso tutti gli atenei statali di Milano hanno una donna al vertice. Dai, fa piacere.

E non perché ci si debba impuntare sul discorso quote rosa, ma perché sono tre donne meritevoli ad occupare ruoli prestigiosi che fino a poco tempo fa erano occupati esclusivamente da uomini. Fi*a, l'evoluzione. Lenta, ma c'è. "Ci sono voluti cento anni ma ce l’abbiamo fatta - ha commentato Brambilla, che più milanese di così in effetti non potrebbe essere - Tanta strada è stata fatta e siamo chiamati a farne insieme ancora molta nei prossimi sei anni: penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, e a tutte le donne che in questi anni hanno preparato la strada con impegno quotidiano perché oggi anche la Statale possa riconoscere il contribuito delle donne nell’organizzazione del nostro ateneo".

Chi è Marina Brambilla

Marina Brambilla ha 50 anni, è nata e cresciuta a Milano e lavora alla Statale da 20 anni, dopo una laurea alla Iulm e un dottorato all’università di Pavia. Come si legge su La Statale News, "presiede il Centro per l'orientamento allo studio e alle professioni - Cosp, il Centro per l'Innovazione Didattica e le Tecnologie Multimediali - CTU e il Centro Linguistico di Ateneo - SLAM e l’Osservatorio per il diritto allo studio, che ha contribuito a creare. È referente della rete PNRR Orientamento e delegata del Comitato dei Rettori delle Università Lombarde (CRUL) per l'orientamento e rappresenta l’Ateneo presso i consorzi CISIA e Almalaurea. Dal 2012 al 2014 è stata delegata del rettore per l’Erasmus e, dal 2014 al 2018, per Orientamento e Placement".

"I prossimi anni saranno particolarmente complessi perché saranno caratterizzati da transizione ecologica, digitale, ma anche probabilmente da crisi, conflitti" ha detto la neo rettrice, sottolineando quanto siano importanti le università come luogo di incontro e dialogo. "Ci sono stati già stati alcuni incontri di approfondimento sulla situazione del conflitto israelo-palestinese e ce ne saranno altri, ovviamente tutto si deve mantenere nell'ambito di una discussione che non sfoci nella violenza, ma noi andremo avanti a mantenere forte quello che è il ruolo degli atenei, un ruolo di luoghi liberi, di discussione e di consulta".

Cosa farà lei per la Statale? Tra i punti del suo programma: "rendere Campus Mind e Città Studi centri del sapere di riferimento per le scienze sociali, umane e scientifiche, a livello nazionale e internazionale, valorizzare la ricerca scientifica, creare nuove infrastrutture, consolidare i poli di medicina con il territorio, rafforzare i rapporti con il sistema sanitario nazionale e i poli di ricerca scientifici, porre attenzione alla componente studentesca sia sotto il profilo dell’offerta formativa che dei servizi, sviluppare il welfare inteso non solo come benessere della persona ma anche come crescita formativa, valoriale ed economica. Obiettivi che intende raggiungere rispettando e tutelando l’eredità di ciò che l’Ateneo è per Milano e costruire insieme ciò che l’Ateneo sarà, in una prospettiva nazionale e internazionale".

Oh dai... buon lavoro!

 

Foto Cover: La Statale News

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