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Editorial
the_attico

Un debutto al top nel mondo della moda e un fatturato in continua crescita. Dal 2018 +500%. Ma se hai un nome come The Attico il minimo è puntare in alto. Il brand è nato a Milano nel 2016 da due imbruttite d’adozione: Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini. La storia è quella classica. Trasferite nella grande città per studiare moda, Gilda alla Marangoni e Giorgia allo IED, grazie ad amici comuni si conoscono, diventano la bestie l'una dell’altra e creano il loro marchio. Di successo, of course. The Attico è il chiaro POV delle due amiche: abiti di un livello elevato, lussuoso, mozzafiato. In effetti pensare a una vista mozzafiato dal piano terra difficile. Il debutto della loro prima collezione è in concomitanza della Milano Fashion Week 2016. Esatto, stesso anno di nascita del brand.

I loro capi ispirati a sottovesti, vestaglie da camera e pigiami lussuosi, conquistano gli addetti ai lavori e non solo. Con intelligenza sfruttano la loro presenza sui social (quando ancora l'algoritmo di Instagram non era la terra di Mordor), per mostrare al mondo la loro nuova veste di designer, scostandosi dall’etichetta di influencer che a nessuna delle due è mai piaciuta. Il successo è immediato. Abiti esauriti e rivenditori che si contendono le due nuove regine fashion. Sempre lo stesso anno (perché farsi mancare qualcosa?) la collaborazione con il colosso Net-a-porter.com che lancia la loro prima capsule collection. 

Il successivo grande salto avviene nel 2018 e qui mi dovete stare attenti. Remo Ruffini, presidente e AD di Moncler, acquista il 49% del brand. Lo fa però tramite Archive srl, società indipendente nata proprio a giugno di quell’anno che viene gestita da Stefano Marcovaldi e controllata da OUR Group. Tutto chiaro? Nel 2019 The Attico vince il premio "Giovani Imprese" di Altagamma per la categoria moda. Giusto per far capire l’importanza, il premio è rivolto a realtà del Made in Italy con una distribuzione nazionale e internazionale avviata da almeno 3 anni e oltre 350 k di fatturato all'anno. Insomma, devi esserti fatto il mazzo. 

L’ulteriore svolta arriva nel 2020 con un concetto tutto nuovo di ready-to-wear: il "see now-buy now". Tradotto: quello che vedi lo compri senza lo sbatti dei 6 mesi di attesa. Stesso anno inizia la produzione di accessori a partire dalle scarpe, che porta anche a diversi pop-up: da Milano con Antonia, a Parigi alle Galeries Lafayette, da Saks e Bergdorf Goodman a New York fino Harrods a Londra. Il 2022 si chiude con il botto, una collaborazione con lo storico caffè milanese Sant Ambroeus per una collezione dedicata alle sciure milanesi e 27 milioni di fatturato. E non è finita qui. Nel 2023 arriva il primo vero debutto in passerella durante la Milano Fashion Week. Eh, sì perché in tutto questo The Attico ha sempre presentato le sue collezioni in location uniche, ma la sfilata "classica" non c’è mai stata. E ovviamente il duo Ambrosio-Tordini non è convenzionale anche in questo caso con una runway in via Guerrazzi in pieno centro Milano. Fine anno in crescita dell’11% e raggiunti i 30 milioni.

The Attico è ora presente in 270 rivenditori worldwide, con Europa e Stati Uniti a guidare il 75% del giro d’affari. L’Italia rappresenta il 20% delle vendite, il 10% circa arriva dal Medio Oriente e l’intenzione di rafforzarsi sul mercato asiatico in particolare in Corea del Sud. Per la fashion week di febbraio si sono prese una pausa, ma la produzione e le novità non sono certo finite. La Vista mare collection proposta per l’estate riscopre il fascino della bandana e per questa volta si abbandonano i "lidi" milanesi per strizzare l’occhio ai cugini di Napoli e ricreare lo spirito delle estati italiane. Per il lancio The Attico ha chiesto aiuto a delle vere gemme della città come l’antico forno delle sfogliatelle calde F.lli Attanasio, il gelato di Mennella e le paste di Chalet Ciro, tutte brandizzate per l’occasione. Perché si sa che alla prova costume si arriva meglio dopo una sfogliatella fatta bene. Se cercavate invece la gossippata del party esclusivo con possibile liason tra Stefano De Martino e Gilda Ambrosio wrong page.

Qui non si chiacchiera, ma si fattura.

Autrice: Giulia Cannarella

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