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A Milano arriva Cohabs, in 27 nella stessa casa a 1200 euro al mese (e due bidet)

L'idea di coabitare insieme ad altre persone arriva dalla Danimarca e ha già spaccato negli USA e in Francia: ora il progetto sbarca a Milano, in zona Dateo.

Se il resto del mondo vi sta sul caz*o, questo non è sicuramente il progetto abitativo che fa per voi. Se però la socialità vi fa prendere bene, allora beccatevi ‘sta notizia: a Milano è stato inaugurato il primo appartamento di “Cohabs” (foto in cover), che è un’azienda che cura una rete di alloggi in “co living” ed è specializzata nella fornitura di case arredate. La mega dimora può ospirare fino a 27 persone, anzi coinquilini, che godono di camere personali e spazi di vita condivisi. Quindi, torniamo all’intro del pezzo, deve proprio piacervi la convivenza con altri, altrimenti sai che sclero.

L’idea è nata in Danimarca, si è sviluppata poi anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia, e adesso è sbarcata a Milano, in un palazzo Liberty al civico 5 di via Caltanissetta, in zona Dateo. La casa è bellina, va’.

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Insomma, immaginatevi una casa enorme, 700 metri quadrati, piena di stanze private e spazi in comune. Non solo un salottone e una cucina eh, ma giardino privato (con tanto di barbecue, amache e forno per la pizza), sala tv con Netflix incluso, lavanderia e persino una piccola palestra, più ovviamente un soggiorno con spazi sia privati che comuni. Cioè, se ti va di culo e becchi gente simpatica, in pratica è come vivere in un eterno Grande Fratello, ma senza telecamere e televoto.

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No, Cohabs non nasce come soluzione al caro affitti, anche perché l’affitto non è che sia proprio cheap. Anzi.

Il minimo che si può spendere sono circa 1200 euro per una camera Essential – da 9 a 13 mq – con bagno condiviso con altri due o tre membri, ma volendo potete spendere un centone in più e optare per la Classic, da 10 a 25 mq, bagno privato, o fare gli sboroni con la Classic+, da 11 a 29 mq, un super bagno e circa 1500 euro al mese da sborsare. “Il costo include le pulizie settimanali, la connessione Wi-Fi a banda larga, le piattaforme di streaming TV, le bollette mensili e le tasse comunali”. 

Il canone mensile “a primo impatto può sembrare alto – ha spiegato al Corriere Emanuele Bressan, city manager di Cohabs – ma se si considera ciò che è compreso siamo in linea coi prezzi di Milano, col valore aggiunto dell’esperienza. Sono dei momenti utili per fare gruppo, organizziamo spesso dei brunch tutti insieme, oppure la settimana prossima si svolgerà una master class con un pizzaiolo”. Le stanze vengono affittate in media per un anno da giovani lavoratori che poi partono per un altro paese. “A breve apriranno altre due case, ma l’obiettivo è quello di raddoppiare in breve tempo, magari anche in altre città. Ma Milano per noi è perfetta: una delle sue peculiarità di Milano è l’ internazionalità, una caratteristica fondamentale per noi di Cohabs”.

Ah sì, ci sono solo due bidet. Non chiedete a noi perché, secondo i boss di Cohab alla fine la maggior parte di chi affitta l’appartamento è straniero, quindi il bidet non sa manco cosa sia.

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