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La Germania ha provato la settimana corta, che ha convinto il 73% delle aziende

Si è concluso il test che ha coinvolto oltre 45 aziende e che ha sancito come il 90% dei dipendenti si senta meglio lavorando meno. E la produttività resta invariata.

Italia-Germania 0-1.

Almeno, se parliamo di lavoro.

Sì perché gli amici tedeschi hanno scoperto che la settimana lavorativa di quattro giorni è una figata. Si è concluso così l’esperimento che ha coinvolto oltre 45 aziende di vari settori, che ha sancito come il 90% dei dipendenti si senta decisamente meglio, più soddisfatto della vita e abbia ora un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata.

Il progetto, organizzato da 4 Day Week Global insieme all’Università di Münster e Intraprenör, ha mostrato benefici chiari: meno stress, salute generale in miglioramento e 38 minuti in più di sonno alla settimana. Tot bad. E non è finita qui, la gente ha anche detto di essere più attiva fisicamente. E per chi temeva che lavorare meno significasse fare di meno, invece no: la produttività è rimasta uguale, se non addirittura migliorata.

Insomma, lavorare meno, ma meglio.

Il dr. Dale Whelehan, il capo di 4 Day Week Global, ha detto che la Germania, essendo la più grande economia d’Europa, ha spianato la strada per altre nazioni che potrebbero volerci provare. Il 60% delle aziende che hanno partecipato ha applicato la settimana corta a tutti i dipendenti, mentre il 40% solo a determinati team. Insomma, un bel mix di approcci. Ovviamente, non è stato tutto top: le big hanno avuto qualche sbatti, tanto che due hanno mollato a metà per motivi economici. Però, oh: circa il 70% delle aziende coinvolte ha deciso di continuare con la settimana corta anche dopo il test.

Dopo questo successo tedesco, altri paesi come Svezia, Francia e Belgio hanno già iniziato a pianificare i loro esperimenti, pronti per la fine del 2024 e inizio 2025. Anche se, come ha detto la ricercatrice Julia Backmann, “Non è che la settimana di quattro giorni sia per tutti, ma è un’opzione interessante per quelle aziende che vogliono fare qualcosa per i loro dipendenti o attirare nuovi talenti”. Il progetto tedesco ha mostrato luci e ombre: delle 45 aziende, due si sono ritirate per difficoltà economiche, e circa il 20% ha deciso di tornare ai cinque giorni. Ma tra quelle rimaste, la soddisfazione è stata alta. Alla fine, il 73% dei partecipanti ha detto che vorrebbe rendere permanente il cambiamento o almeno prolungare il progetto.

I datori di lavoro hanno segnalato dei miglioramenti importanti: il 70% ha trovato più facile assumere nuovi lavoratori, e molte aziende hanno detto che i ricavi e i profitti sono rimasti stabili. Alcune aziende, come quelle che si occupano di organizzazione di eventi, hanno visto miglioramenti netti. Altre, come quelle del settore manifatturiero, invece, hanno avuto più problemi, specialmente quando si trattava di far fronte a problemi imprevisti, tipo guasti o ritardi nelle consegne.

Non c’è stata, invece, una riduzione significativa nei giorni di malattia, al contrario di esperimenti in altri paesi. Questo potrebbe scoraggiare alcuni datori di lavoro dal provare la settimana corta, soprattutto considerando che le assenze per malattia, solo nel 2022, sono costate alla Germania ben 207 miliardi di euro in valore aggiunto.

Comunque… provarci se ci provassimo pure noi non sarebbe mica male, che dite?

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