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Troppi turisti a casa di Babbo Natale, i residenti di Rovaniemi si sono rotti il caz*o

Il turismo sta crescendo di brutto, ma i locals sono pieni rasi.

Raga, Babbo Natale lo dovete mollare. Abbiamo capito che fa figo andare a trovarlo direttamente a casa, a Rovaniemi in Lapponia, però figa… anche meno. 

Siamo in Finlandia, sul confine del Circolo Polare Artico, dove c’è il Santa Claus Village, il paradiso delle esperienze natalizie. Qui si trova di tutto: renne parcheggiate meglio di un SUV in centro a Milano, cocktail nei bar di ghiaccio e, ovviamente, lui: Babbo Natale in persona. Quello vero, dicono. Il parco accoglie più di 600mila visitatori all’anno, tutti gli influencer devono fare tappa almeno una volta all’anno e, spoiler, durante le settimane di punta, la popolazione di turisti è 10 volte quella dei residenti.

Che – giustamente – si sono anche un po’ rotti il caz*o.

Rovaniemi ha aperto 13 nuove rotte aeree nel 2024: adesso si può volare direttamente da Berlino, Bordeaux o Ginevra per andare a vedere Babbo che ti fa un “Oh oh oh” personalizzato. Risultato? 1,2 milioni di pernottamenti nel 2023, con un +30% rispetto all’anno prima. Gli operatori turistici fanno i balletti dalla gioia, ma i residenti? Dicevamo, appunto, che sono pieni rasi. Antti Pakkanen, un fotografo del posto, l’ha detto chiaro alla CNN: “Ci hanno invaso. Il turismo è fuori controllo”. Non si parla solo di gente in giro che scatta foto alla neve come se fosse oro bianco, ma di un centro città che ormai è una zona franca per selfie stick e zaini a pressione.

Il problema più grande? Gli affitti, insomma qualcosa con cui combatte mezzo mondo alle prese con la “febbre dell’overtourism”. Gli alloggi a breve termine (leggi: case vacanze) sono schizzati alle stelle, lasciando i locals a girare come trottole per trovare un posto dove vivere. “Tutti vogliono dormire qui, ma noi dove andiamo?”, dicono. E giù a fare paragoni con Barcellona, Venezia o Firenze. Il turismo di massa sta trasformando questi luoghi da città vive a parchi a tema.

E adesso che si fa? Eh niente raga. I funzionari locali stanno cercando di capire come salvare capra e cavoli (cioè serenità dei residenti e business): serve una strategia seria per bilanciare l’esplosione del turismo e il benessere di chi a Rovaniemi ci abita davvero. Perché a Babbo Natale se poi gli girano le palle i regali non li porta più a nessuno. Non scherziamo.

Autrice: Rebecca Manzi

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