Chiudi video
close adblock Il Milanese Imbruttito

Disabilita l'adblock

Ué grandissimo! Ti piace leggere i nostri articoli?
Allora non fare il giargiana, disabilita l’adblock
(così fai girare l’economia, taaac)!

close adblock Il Milanese Imbruttito

Ti ho beccato Giargiana!

Disabilita l’adblock (così fai girare l’economia, taaac)!

Ok

Food&drink
ristorante

Mettete che uscite con gli amici, ma tra bollette, inflazione e stipendi da fame, il vostro conto corrente… non collabora. Soluzione? Diventare dei window diners: si va al ristorante, ma si ordina giusto il minimo sindacale. Magari un antipasto e un paio di piatti da condividere, acqua rigorosamente di rubinetto, e via. Risultato? Il conto scende, ma con lui anche l'umore degli chef, che vedono la loro passione trasformata in un pit-stop stile mensa per povery.

Ed ecco che gli chef internazionali sono ufficialmente in rivolta. Tra i più inc***ti c’è Hugh Corcoran, chef londinese e boss del Yellow Bittern, un locale con appena 18 posti a sedere. Hugh, sui social, non si è trattenuto: "Non siamo una panchina pubblica! I ristoranti sono fatti per godersi il cibo e spendere un po’. Altrimenti state a casa!". Insomma, l'ha presa bene. La sua denuncia, che ha raccolto centinaia di like e commenti, è chiara: i window diners non sono graditi.

La verità, però, è che cenare fuori è sempre più caro. In media, servono almeno 20-25 euro a testa, e per molti sta diventando un vero e proprio lusso da potersi concedere solo in occasioni speciali. Così, per risparmiare, si tagliano i costi al minimo: piatti condivisi, niente vino, acqua del rubinetto, e assolutamente niente dolcetto. Ma per gli chef questa non è una soluzione. Corcoran lo spiega senza peli sulla lingua: "Non è tanto questione di soldi, ma di rispetto. Se vieni al ristorante, devi avere l’atteggiamento giusto: sei qui per goderti il momento, non per tirare sul prezzo come al mercato."

Tra l'altro la cosa curiosa del ristorante di Hugh è che si paga solo in contanti (sì, a Londra!), e per prenotare serve passare di persona, chiamare o addirittura mandare una lettera. Vecchia scuola? Può essere, ma la filosofia è chiara: il suo locale è per veri gourmet chaser, non per chi cerca un pasto al risparmio.

Ah, e non è solo Corcoran a essere preoccupato. James Hacon, esperto del settore, ha sottolineato a Business Insider che i ristoranti londinesi sono in sbatti perso. "Tra inflazione, aumento dei costi del cibo, salari minimi più alti e tasse in crescita, fare profitto è un miracolo," spiega. Molti locali stanno facendo come le formichine: menù fissi, spese minime obbligatorie per gruppi numerosi e upgrade per convincere i clienti a far uscire un po’ di più di cash. Servirà?

 

Seguici anche su Instagram, taaac!


Vai all'articolo precedenteIndietro
Il Milanese Imbruttito