Che gli italiani fossero fissati con l'igiene, lo sapevamo. Cioè dai, la storia del bidet insegna. Che però fossimo i campioni indiscussi d'Europa per la doccia giornaliera, è una bella scoperta. Secondo i dati raccolti da Geomapped, Instagram di riferimento per chi ama le mappe e le statistiche, il 95% degli abitanti del Bel Paese si fa la doccia ogni santo giorno. Altro che Nord Europa, qui si gioca in un’altra, profumatissima categoria.
Dietro di noi, i portoghesi con un rispettabilissimo 85-94%. Seguono spagnoli e greci (75-84%), che insomma ci provano, ma non arrivano ai nostri livelli. E gli altri europei? Lasciamo stare. Nel Nord Europa meno del 65% delle persone si dedica alla doccia quotidiana. Dicono che "fa meno caldo" e "si suda meno", ma a noi non la raccontano giusta. Cioè, è vero anche che se abitassimo a Oslo con -12 magari pure noi non avremmo voglia di fare la doccia (e soprattutto uscire poi dalla doccia) every day.
E qui entra in gioco il vero MVP: il bidet. Amato, venerato, unico. Un accessorio che, per noi, è essenziale quanto il caffè al mattino, ma che altrove è visto come un oggetto misterioso degno di un museo. Il bidet è più di uno strumento, è una filosofia di vita. Non è un caso che nei Paesi dove manca, anche l’abitudine a lavarsi ogni giorno lasci un po’ a desiderare. Durante il COVID, l’igiene personale è diventata una questione planetaria, ma noi eravamo già sul pezzo.
Lavarsi le mani prima di mangiare, dopo i mezzi pubblici o un incontro con un no-vax? Roba che ci insegnano all’asilo. Perciò, mentre altri imparavano a usare il sapone, noi semplicemente continuavamo a farlo meglio. Però, attenzione, avverte la professoressa Clara De Simone del Policlinico Gemelli di Roma interpellata dal Fatto Quotidiano: fare la doccia troppo spesso potrebbe essere un boomerang per la nostra pelle. L’acqua troppo calda e i prodotti aggressivi possono rovinare il film idrolipidico naturale della pelle, rendendola secca e irritabile. La soluzione? Detergenti delicati, senza profumo e poco schiumogeni, ideali per rispettare il pH naturale della pelle (intorno al 5,6, per chi si fosse perso la lezione di chimica). E per chi ha la pelle secca, meglio preferire prodotti idratanti come oli detergenti o saponi non saponi. Ah, e la temperatura dell’acqua? Ambiente, grazie.
Quante docce sono "too much"? Dipende. La regola d’oro è una doccia al giorno o a giorni alterni, ma per chi ha la pelle secca o sensibile, meglio limitarsi a 2-3 volte a settimana. D’estate, con il caldo, lavarsi è obbligatorio, ma magari alterniamo con un lavaggio solo d’acqua per non stressare troppo la pelle.
Insomma, siamo i numeri uno dell’igiene personale, ma con stile. Perché essere puliti è una cosa seria, ma farlo alla maniera italiana è un'arte.
Autrice: Francesca Tortini
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