Già lo sapete, la denatalità in Italia è un tema bello peso. Qui da noi i neonati scarseggiano peggio dei parcheggi in centro, e i motivi - l'abbiamo detto tante volte - sono diversi. Tra stipendi inadeguati, lavori precari, sfiducia nel futuro, difficoltà nel trovare una casa e ricerca del proprio equilibrio, ecco che i giovani si stanno allontanando sempre di più dal progetto di mettere su famiglia. O, diciamo che non è più una priorità, come poteva esserlo per i nostri vecchi.
Da questa considerazione è venuto fuori l'etichetta Generazione No Kids. Banalmente rappresentativa delle nuove generazioni che scelgono, per uno o più dei motivi citati qui sopra, di non avere eredi.
Il 2023 ha toccato un record abbastanza preoccupante, solo 375mila nascite, un tonfo rispetto ai 570mila del 2008. Insomma, in 15 anni ci siamo persi un terzo delle nuove leve. Come dice Gianluigi Bovini, demografo e statistico che nel 2023, insieme a Franco Chiarini, ha pubblicato la ricerca "Cercasi lavoratori - dell' Inverno demografico sul mercato del lavoro in Italia, in Emilia-Romagna e nella città metropolitana di Bologna" siamo in pieno "inverno demografico".
Ma a provare il fenomeno è anche la crescita delle comunità dedicate proprio a questo tema, come quella dei Childfree, una rete globale nata per offrire supporto a chi sceglie consapevolmente di vivere senza figli. Secondo la ricerca Generationship 2024 a cura di Kkienn Connecting People and Companies per il Gruppo Unipol, condotta tra giovani tra i 15 e i 35 anni, viene confermato che per oltre il 50% dei ragazzi avere figli o sposarsi non è così fondamentale.
La questione riguarda soprattutto le donne. Rispetto al 2023, oggi il 42% delle ragazze considera l'istruzione come "la base", contro il 17% degli uomini. Per il 43% di loro la carriera è diventata più importante rispetto al passato. A prevalere, infatti, sono altre priorità secondo la ricerca: il 47% dei ragazzi considera fondamentale ottenere un titolo di studio, mentre il 44% si concentra sulla ricerca di un lavoro stabile. E c'è poi un clamoroso 84% degli intervistati che al primo posto piazza il benessere economico. E sono ancora una volta le donne a guidare questo switch, risultando più orientate alla carriera (+40% contro il +11% degli uomini) e meno interessate a matrimonio e bebè (-58% contro -41%).
"Fare figli oggi non è una scelta obbligatoria" dice Alessandro Rosina, demografo e professore all’Università Cattolica di Milano, al Messaggero. "È un atto libero. Ma è anche una scelta irreversibile, a differenza di altre. E questo spaventa i giovani, che vivono in un mondo di incertezze e ansie per il futuro a causa delle guerre e del riscaldamento globale, ma anche di una instabilità lavorativa ed economica".
Il calo non è solo questione di numeri, ma di mindset. Oggi i figli sono fuori dai radar di molti giovani: troppo costosi, troppo impegnativi, e, diciamolo, troppo poco compatibili con la vita che si vuole fare. Sono cambiate anche le priorità: carriera, viaggi, serate con gli amici, o anche solo una vita senza pannolini da cambiare. E poi c’è la questione ambientale: "Che senso ha mettere al mondo un bambino in un pianeta che sembra un episodio di Black Mirror?", si chiedono in molti, pure comprensibilmente.
Il "movimento no kids" è sempre più popolare. Non è solo un capriccio di chi non si vuole assumere responsabilità, ma una vera e propria scelta consapevole. La società non aiuta, soprattutto le donne, che si trovano davanti a un bivio: carriera o famiglia? E quando la maternità sembra più una gara ad ostacoli che una gioia, il 50% delle donne dice "no grazie". Tra istinto materno debole, voglia di viaggiare e impossibilità di conciliare lavoro e figli, la genitorialità perde appeal.
Al Sud la situazione è ancora più glaciale. Campania, Sicilia, Puglia? Tutte con una media di 1,2 figli per donna. Sardegna e Molise? Peggio. Questo trend non colpisce solo le culle, ma scuote tutto il sistema: meno bambini oggi, meno studenti domani, meno lavoratori dopodomani. Un domino che rischia di far crollare un po' tutta la baracca. Morale della storia? O troviamo un modo per rendere i figli un progetto appealing (e no, non solo economicamente), o ci ritroveremo con un paese sempre più vecchio.
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