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Ma voi lo sapete quanti soldi girano attorno al Super Bowl? No vabbè follia

Lo spiegone sull'evento supremo di football americano.

Anche quest’anno, mentre noi aspettiamo con trepidazione l’inizio di Sanremo, dall’altra parte dell’oceano si prepara l’evento sportivo più sfarzoso e redditizio dell’anno: il Super Bowl 2025. Ok, a noi non frega una sega, ma è curioso capire quanti soldi fa muovere negli Stati Uniti questo evento sportivo, che poi altro non è che la finale del campionato della National Football League, la lega professionistica statunitense di football americano. Negli USA viene considerato come l’incontro che assegna il titolo di campione del mondo di questo sport quindi capirete l’hype e il leggerissimo senso di competizione.

Brief sul Super Bowl 2025

Ieri sera a contendersi il titolo al Caesars Superdome di New Orleans sono stati i Kansas City Chiefs e i Philadelphia Eagles. Da un lato, il genio di Patrick Mahomes, quarterback dei Chiefs, pronto a sfoderare un’altra prestazione da MVP; dall’altro, la determinazione di Jalen Hurts, leader degli Eagles, deciso a portare a casa il trofeo. E così è stato. Una sfida epica – as usual – una rivincita del Super Bowl di due anni fa, quando i Chiefs ebbero la meglio sugli Eagles.

Vabbè, ma a noi cosacene alla fine?

Quanto caz*o costano i biglietti?

Secondo CBS News, il prezzo medio di un biglietto per il Super Bowl 2025 è di circa 8.076 dollari. Whaaat??? I prezzi però possono fluttuare man mano che l’evento si avvicina. Ad esempio, Reuters ha riportato che, a pochi giorni dalla partita, il prezzo d’ingresso più basso era di 3.229 dollari, registrando una diminuzione rispetto all’anno precedente.  Ah bè allora. Per quanto riguarda i biglietti più costosi, Eurosport ha evidenziato che i posti a ridosso del campo possono superare i 35K ciascuno. 

Follia.

Gli spot del Super Bowl costano una fucilata

Parliamo di pubblicità. Se pensate che gli spot durante Sanremo siano costosi, AHAHAHA. Al Super Bowl si gioca in un’altra lega. Quest’anno, un misero spot di 30 secondi è stato venduto a 8 milioni di dollari. Sì, avete letto bene: 8 milioni per mezzo minuto di gloria televisiva. E non è certo una novità: gli spot durante il Super Bowl sono sempre stati il non plus ultra del marketing. Alcuni esempi iconici:

Apple (1984) – Lo spot leggendario ispirato a “1984” di Orwell, diretto da Ridley Scott, che presentò il primo Macintosh. Costò quasi un milione di dollari (equivalente a oltre 3 milioni di oggi) per 60 secondi ed è ancora oggi considerato uno dei migliori spot pubblicitari di sempre.

Pepsi (2002) – Britney Spears, in tutto il suo splendore, costò alla Pepsi ben 7 milioni di dollari, tra cachet e produzione, per quello che divenne uno degli spot più iconici della bevanda gassata.

Chrysler (2011) – “Imported from Detroit”, con Eminem, durò ben 2 minuti e costò all’azienda circa 12 milioni di dollari. Ma attenzione: fu un successo clamoroso, che rilanciò il brand Chrysler negli USA.

Amazon Alexa (2018) – Jeff Bezos ha deciso di far perdere la voce ad Alexa con star come Gordon Ramsay e Cardi B. Il costo? 14 milioni di dollari, tra produzione e costo dello spazio televisivo.

Uno degli spot più attesi di quest’anno è senza dubbio quello con Meg Ryan e Billy Crystal, che ci riportano indietro nel tempo per celebrare il 35° anniversario di “Harry, ti presento Sally“. Lo spot è stato registrato al Kat’z Delicatessen di New York City, il ristorante dove, anni prima, è stata girata QUELLA scena; il finto orgasmo al ristorante, questa volta, è merito della maionese Hellman’s, che ha avuto l’idea geniale. Il costo stimato dello spot? Circa 10 milioni di dollari, tra cachet delle due star, produzione e spazio televisivo. Ma si sa, la nostalgia vende, e con due leggende come Ryan e Crystal, il successo è assicurato.

La vippanza al Super Bowl

Ma palese che non è solo una questione di soldi. Il Super Bowl attira una schiera di celebrità degna della notte degli Oscar. Quest’anno, tra gli spalti del Caesars Superdome di New Orleans, c’erano tipo Donald Trump e Taylor Swift, per dirne due. E non dimentichiamoci degli eventi collaterali. Per i più facoltosi, ci sono feste esclusive con prezzi da capogiro:

Backstage con Diplo: 20mila dollari per un pass dietro le quinte.

Party con Shaquille O’Neal: 1 milione di dollari per festeggiare con Shaq in persona.

Pacchetto VIP Sports Illustrated: 100mila dollari per un’esperienza da vero VIP.

E se volete arrivare in grande stile, potete sempre noleggiare un jet privato per la modica cifra di 150.000 dollari andata e ritorno.

Half Time Show: Lo spettacolo nello spettacolo

Se il Super Bowl è la festa del football, l’Half Time Show è la sfilata delle superstar. Quest’anno, il palco è stato tutto di Kendrick Lamar, che ha fatto ballare con un medley dei suoi successi. Ma quanto vengono pagati gli artisti che si esibiscono? Zero dollari. Sì, avete capito bene. La NFL non paga gli artisti per la performance, ma copre tutti i costi della produzione (che possono arrivare a 10 milioni di dollari), offrendo in cambio una visibilità planetaria. 

Alcuni degli show più memorabili? Michael Jackson nel 1993, con lo spettacolo che ha definito il format dell’Half Time Show moderno. Ma anche Beyoncé, doppietta nel 2013 e nel 2016, Shakira e Jennifer Lopez nel 2020 e Rihanna nel 2023, quando ha annunciato la sua gravidanza sul palco, regalando alla NFL uno dei momenti più virali di sempre. Altro che i video delle influencer su IG.

Il Business del Super Bowl: Una Macchina da Soldi

Tutto questo lusso e sfarzo si traducono in un giro d’affari impressionante. La NFL si avvicina a un fatturato annuale di 15 miliardi di dollari, e il Super Bowl rappresenta una fetta consistente di questa torta dorata. Non è solo una partita, ma un evento mediatico globale che attira milioni di spettatori e genera introiti da capogiro. Le aziende sono disposte a investire cifre astronomiche per una manciata di secondi di visibilità, sperando di lasciare un’impronta indelebile nella mente degli spettatori. Quindi, cari Imbruttiti, la prossima volta che vi lamentate del prezzo di un caffè in centro, pensate a quei 30 secondi da 8 milioni di dollari. E magari, con un po’ di ironia, brindiamo al capitalismo sfrenato che rende possibile tutto questo. Cheers!

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