
Boomer e Millennial non possono non sorridere pensando a Teo Teocoli, alla sua comicità nei programmi in prima serata (quella vera) degli anni '90, alle sue imitazioni (Celentano era praticamente lui) e ai suoi mitici personaggi (oddio ma Caccamo?). Ieri, 25 febbraio, Teo Teocoli ha spento 80 candeline, un traguardo importante, che però ha passato lontano dalla tv. Sono anni, ormai, che il presentatore, comico e attore non appare in maniera continuativa sul piccolo schermo, al di là di qualche ospitata. Lo abbiamo visto da Fabio Fazio, a che tempo che fa, ma poi non più. E in una recente intervista al Corriere della sera, Teocoli ha spiegato perché: "Abbiamo litigato. Mi han lasciato in uno sgabuzzino ad aspettare per tre ore senza farmi intervenire, quando sono uscito ho strillato un po’ a tutti".
Nato a Taranto, ma milanese nelle viscere e milanista da sempre. Al Corriere ha parlato dei festeggiamenti per il suo compleanno, una roba easy: "In balera con gli amici. Abbiamo mangiato qualcosa, ma poca roba perché non ho tanti soldi. C’era anche Boldi, è arrivato in barella: i cinepanettoni l’hanno distrutto". Di soldi deve averne guadagnati nella vita, anche se oggi guadagna più che altro con le serate. "A un certo punto mi offrivano soldi a palate, ma non ho mai pensato di arricchirmi con il mio lavoro: il mio obiettivo è sempre stato far divertire il pubblico. E divertirmi un po’ anche io - ha detto - Faccio tante serate 'di saluto', quelle dove vai e chiedi: come state? vi divertite? Te ne vai e ti danno mille euro. Uguale a 50 anni fa".
La tv gli manca, "ma è difficile, oggi va per gruppi, il Tavolo di Fazio si è talmente allungato che tirano giù il muro e finiscono a Lambrate", così come gli manca Adriano Celentano, che chissà perché non si fa più sentire. "Non ci sentiamo da cinque anni. Una volta a Milano se uno non ti chiamava per un mese, gli telefonavi e gli dicevi: oh, ma sei morto? Era una battuta. Ma lui se l’è presa. So che tanto sta in casa, forse traffica ancora con Adrian...".
Oddio Adrian, ve lo ricordate? Quel cartone noir forse troppo diverso per sfondare in tv, e infatti fu un flop. "quel programma l’ha distrutto, gli ha fatto male - ha spiegato Teo, confermando che Celentano gli manca "molto, moltissimo, lo frequento da quando avevo 14 anni. È stato il più grande di tutti, oggi spero che sia felice".
E a Mai dire Gol, ve lo ricordate? "Bei ricordi. Al Palazzo dei Cigni nel laghetto c’erano pantegane grosse come conigli... Aldo Giovanni e Giacomo li ho portati io dalla Gialappa, sono diventati miliardari grazie a me". Tra 80 anni Teo si immagina in Paradiso: "La maggior parte del tempo — non sempre — sono stato buono, e poi sono stato sincero, leale. Anche sempre incazzato — è il mio modo di essere —, ma sempre pronto a fare la pace".
Amarcord ne abbiamo?
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