
Dopo anni di onorato servizio, la Locanda Locatelli a Londra ha chiuso i battenti. Giorgio Locatelli, giudice di MasterChef, ha detto basta lo scorso dicembre, e adesso, a mente fredda e con un nuovo progetto già pronto ai blocchi di partenza, spiega perché ha fatto su baracca e burattini.
"L’ho uccisa prima che lei uccidesse me", ha dichiarato senza troppi sbattimenti al settimanale Chi. E chi lo può biasimare? Parliamo di un affitto da 1 milione di sterline all’anno. Avete capito bene, 1 milione! "Ogni mattina giravo la chiave ed ero già sotto di 2.500 sterline" ha aggiunto. Insomma, più che una scelta, una necessità. Perché va bene la passione, va bene il talento, e va benissimo il successo, ma quando il conto non torna, il vero chef sa quando è il momento di spegnere i fornelli.
Non che sia stata una decisione easy, eh. La Locanda era la sua bimba, aperta nel 2002 con la moglie, una stella Michelin conquistata, recensioni top e ospiti del calibro di Madonna, Beyoncé e i reali d'Inghilterra. Ma dopo 23 anni di super sbatti, mollare tutto gli ha dato una botta di libertà niente male:
"Il primo sabato mattina che mi sono svegliato senza dover fare dieci telefonate per controllare il pane e tutto il resto, mi sono sentito come se mi fossi tolto uno zaino pieno di sassi dalla schiena".
E qui, il consiglio agli aspiranti chef:
"Quello che fa il cuoco e poi a fine turno si leva il grembiule e va a casa ha una vita. Se hai un ristorante, il giorno dopo lo devi riaprire. Se manca quello che fa la pasta, la devi fare tu. Se non puliscono le finestre, le pulisci tu. Romantico, vero?"
Negli anni, la gestione è diventata sempre più un macigno, complice la Brexit e il rincaro dei costi. "Gestire un ristorante di quel livello, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, con 74 persone sotto di me... Era diventato insostenibile". Ma una cosa la dice chiara e tonda: "Non ero al burnout e non mi ha fatto venire voglia di suicidarmi. Ma non potevo andare avanti così".
E ora? Si riparte!
Chiusa baracca, Locatelli non si ferma. A maggio aprirà un nuovo ristorante dentro la National Gallery, stavolta con un format più sostenibile: "Lo faccio con una grande catering company, sarà un modo nuovo di lavorare, meno peso sulle spalle". E chi sarà il primo super ospite? Ma Re Carlo, ovvio. Ha già mandato messaggi per prenotare un tavolo.
"A febbraio, alla cena di Slow Food e Slow Fashion a Highgrove, abbiamo parlato anche di questo. Lui ama i tortellini, lo faremo stare bene".
Garantito.
Autrice: Francesca Tortini
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