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Quasi un italiano su due potrebbe ridurre le uscite al bar a causa del nuovo Codice della strada

E un botto di ragazzi preferiscono optare per le bibite analcoliche.

Se cambia il Codice della Strada, gli italiani iniziano a sudare freddo. Ma stavolta il panico non è per i soliti aumenti dell’RC Auto o per la solita multa che vi beccate perché “vabbè dai, era solo un attimino in doppia fila”. No, stavolta il problema è più profondo: rischiamo di dover dire addio al sacro “dai, l’ultima e poi via”, che ha chiuso più serate di quante ne possiamo ricordare.

La notizia arriva da un’indagine CGA by NIQ: il 46% degli italiani sta pensando di cambiare le proprie abitudini di socializzazione e consumo. Tradotto in soldoni? Presto si potrebbe uscire meno e bere meno.

Oppure si passa all’analcolico.

Il 37% della popolazione, infatti, è pronta a dire addio all’alcol e passare alle bibite analcoliche. Basta gin tonic, basta amari e Spritz. Al loro posto? Birre 0.0, mocktail e Coca Zero a profusione. A guidare questa rivoluzione alcol-free sono, ovviamente, i Gen Z, quelli che già bevono con moderazione perché con quali soldi ti puoi permettere più di un drink? I Millennial ci provano, ma giusto per.

Il risultato? Un effetto domino che si è abbattuto sulle città. Il 44% degli italiani è intenzionato a ridurre le uscite a cena e all’aperitivo. E dove si registra il picco? Ma ovvio: Roma e Milano, le due capitali della nightlife, che ora vedono la loro movida annaspare sotto il peso del terrore del palloncino. I Millennials sono i più preoccupati (49%), ma pure la Gen Z potrebbe subire il colpo, con una probabile flessione di 12 ppt nella frequentazione dei locali rispetto alla media nazionale.

E per i gestori di bar e ristoranti? Un dramma.

Un sondaggio di PIENISSIMO su 20.000 ristoratori ha rivelato che il 59% ha visto un calo vertiginoso nelle vendite di alcolici. Alcuni locali stanno già cercando soluzioni creative per sopravvivere: menù di drink analcolici, offerte speciali per chi torna in taxi, e addirittura corsi di degustazione di succhi detox.

Insomma, se fino a ieri la Milano da Bere era sinonimo di aperitivi infiniti, oggi rischia di diventare la Milano da Tisane. E chissà, magari tra qualche mese ci becchiamo pure il “Bonus Spritz” per aiutare i locali a non affondare.

Autrice: Francesca Tortini

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