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Fermi tutti: arriva il biglietto unico digitale a Milano, un solo ticket per tutti i mezzi

Dal 2026 parte la sperimentazione del biglietto unico digitale per tutta la Lombardia.

Tra gli innumerevoli sbatti degli imbruttiti, c’è sicuro la comprensione di quale biglietto fare tra treno, metro, tram, e magari pure un autobus. Ma – buona notizia is coming – dal 2026 parte la sperimentazione del biglietto unico digitale per tutta la Lombardia. Un solo ticket per viaggiare su tutti i mezzi, senza dover aprire 3 app diverse o fare lo slalom tra le obliteratrici.

Il progetto è stato presentato a Palazzo Lombardia durante il convegno “Il futuro digitale della mobilità” e porta la firma dell’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente. L’obiettivo? Semplificare la vita ai pendolari, ai milanesi imbruttiti e a chiunque sia stanco di fare mille biglietti diversi per un solo tragitto. La regia sarà affidata ad Aria spa (che non è un profumo, ma una società che gestisce l’innovazione tecnologica della Regione).

Come funzionerà?

Dal 2026 (test sul bacino Milano-Monza), il sistema sarà progressivamente esteso a tutta la Lombardia entro il 2028. L’idea è semplice quanto rivoluzionaria: una sola app per salire su qualsiasi mezzo pubblico, dal treno al tram, passando per la metro, i bus e — udite udite — persino i battelli.

Niente più biglietti diversi, niente più “oddio ma questo vale anche per Trenord?”: si entra, si convalida all’inizio e alla fine del viaggio, e si paga solo per la tratta percorsa, grazie a un sistema intelligente basato sulla logica del “best fare” (cioè: ti calcola automaticamente la tariffa più conveniente). Fine degli sprechi e dei biglietti pagati due volte.

E i biglietti cartacei?

Durante la fase di sperimentazione resteranno validi, ma dal 2028 l’idea è di eliminarli del tutto. Anche se, per andare incontro a tutte le categorie di utenti, sarà comunque possibile stampare il biglietto digitale in versione cartacea. Quindi i fan del “meglio averlo in mano” possono stare tranquilli.

Ma perché è una svolta?

Perché è il 2025, e ancora oggi c’è chi deve usare un biglietto per il treno, uno per la metro e magari un altro per il bus. Perché è giusto che uno si lamenti dei ritardi e dei treni soppressi, ma almeno il biglietto dovrebbe essere una rottura in meno. Perché finalmente si comincia a parlare di una mobilità pubblica integrata, moderna e, udite udite, funzionale. Adesso non resta che vedere se tutto fila liscio (spoiler: si accettano scommesse). Ma intanto, segnatevelo: 2026, biglietto unico, fine del delirio.

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