Dal panico alla serenità in due mosse. Prima notizia: Carrefour chiude in Italia (Ooohhhhhhh!). Seconda notizia: il gruppo alimentare italiano New Princes Group (quello che ha appena rilevato anche il marchio Plasmon) ha firmato “un accordo vincolante con Carrefour per acquisire il 100 % di Carrefour Italia”. Quindi, a posto! Il giochino cuba circa 1 miliardo di euro e comprende 1.188 punti vendita così distinti: 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 negozi di prossimità e 12 cash & carry. Tradotto in posti di lavoro che dovrebbero salvarsi: circa 18mila. Gran parte della rete è concentrata al Nord e al Centro, fra Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Lazio. Inutile precisare che un botto di negozi sono a Milano: ancora per qualche tempo si potrà dire “se non è Esselunga è Carrefour”, alternativa meno umidiccia e più elegante di “se non è zuppa è pan bagnato”.
Ma perché Carrefour molla l’Italia?!
Nel 2024 Carrefour Italia ha messo a segno vendite nette intorno ai 4,2 miliardi di € e ha chiuso l’anno con una perdita operativa tra 67 e 150 milioni di € (azz!) con un bel po’ di free cash flow negativo. Insomma, il gruppo francese ha fatto due conti e si è detto: “Dobbiamo proprio restare qui in Italia a pigliare mazzate dai competitor e a litigare a causa della pressione promozionale?! Aspetta che semplifichiamo il portafoglio internazionale e ce ne torniamo di là dalle Alpi”. Secondo fonti di stampa, infatti, per rafforzare liquidità e profittabilità, Carrefour ha deciso di giocare meglio in casa (Francia) e nei paesi dove va forte (Spagna e Brasile in particolare).
Chi è New Princes Group
Ex Newlat Food, New Princes è un gruppo agroalimentare italiano quotato alla Borsa di Milano. È stato fondato da Angelo Mastrolia, che è partito dal commercio del latte nella piana del Sele, in provincia di Salerno, ed è andato avanti come un treno a suon di acquisizioni: Newlat (dal fallimento di Parmalat), Centrale del Latte d’Italia, il marchio britannico Princes nel 2024 e il marchio Plasmon da Kraft Heinz sempre nel luglio di quest’anno, appena prima della notizia bomba su Carrefour, appunto. Oggi conta un fatturato di circa 2,8 miliardi di € e sta proiettando ricavi attorno ai 7 miliardi entro il 2026.
Ma come farà a far funzionare una macchina in perdita?
Ma se Carrefour, che certo la sa lunga e non lavora per beneficenza, non è riuscita a far funzionare il “giocattolino” in Italia, che cosa pensa di fare il gruppo di Mastrolia? Secondo fonti di stampa New Princes punta a costruire una filiera integrata tra produzione e distribuzione grazie all’ingresso in grande distribuzione. L’accordo coi francesi prevede il mantenimento del marchio Carrefour per tre anni, per poi rilanciare lo storico brand italiano GS, dismesso nel 2010 (sembra ieri e invece sono già passati 15 anni!). Se tutto andrà secondo il grande piano, il gruppo sarà il secondo operatore alimentare italiano per fatturato e il primo per occupazione, superando i 13 000 dipendenti diretti in Italia e oltre 18 000 a livello globale.
Ma quindi è tutto confermato?! Certo un’operazione del genere un paio di supervisioni le richiede … e infatti mancano le autorizzazioni da parte delle autorità regolatorie e le consultazioni sindacali alla firma dei contratti definitivi. Comunque, se tutto va come sperano Mastrolia and Co. il closing è previsto entro la fine del terzo trimestre 2025 (quindi entro fine settembre). Nel frattempo, il gruppo deve cercare di tranquillizzare i mercati, visto che l’annuncio dell’acquisizione ha scatenato timori sul livello di indebitamento dell’azienda, con il titolo di Borsa in calo dell’11,5 % dopo l’annuncio… ma dall’headquarter fanno sapere che gli assestamenti non li spaventano: loro andranno avanti con il carrello della spesa!
Autrice: Daniela Faggion