Per chi è pazzo di talent show gastronomici e cioccolato, Ernst Knam giudice di Bake Off è come la raspadura sui tortelli… Pardon, la ciliegina sulla torta, la glassa del cake design e la granella sopra il gelato al pistacchio. Per lanciare il programma, il Corriere della Sera ha intervistato il pasticcere tedesco, in Italia ormai dal 1989 e perfettamente a suo agio a Milano (basta vedere gli occhiali stilosi che indossa), e noi abbiamo pensato bene di farvi il bigino dell’intervista, perché magari vi capiterà di incontrarlo in negozio, in via Anfossi 10, e non vorrete certo fare figuracce.
Cosa ha detto Knam al Corriere
- Non gli piace il nomignolo di “Re del cioccolato” che gli deriva dall’omonimo programma: “Non mi è mai piaciuto quel nome. Non volevo fare il programma e non volevo che si chiamasse così, mi sembrava ingiusto auto-coronarmi re”. Poi però l’hanno convinto, il programma lo ha fatto e ha capito – immaginiamo – che qualche compromesso può anche portare molta fortuna, perché in effetti riconosce “la tv mi ha cambiato la vita”.
- Nemici dichiarati dice di non averne, ma registra che “ogni tanto qualcuno mi manda la finanza in pasticceria” e “a volte compaiono recensioni pilotate sui social, tipo “il caffè e la panna non sono buoni”, peccato che non serviamo né caffè, né panna. Ma non ci perdo tempo”.
- Oldani, Berton e Cracco (cioè, capito che trio?!) hanno fatto la gavetta anche ai suoi ordini al ristorante di Gualtiero Marchesi e sentite un po’: “Nell’anno in cui erano nella stessa brigata, Carlo capitò prima delle vacanze estive, perciò gli feci pulire le fughe delle piastrelle con lo spazzolino da denti. Oggi quando ci vediamo ci ridiamo su”. Per fortuna…
- I suoi sogni nel cassetto da bambino? “Diventare pilota di Formula 1, oppure ornitologo”… poi ripiegò su un concorso da poliziotto che vinse, ma gli avrebbe garantito un posto solo dopo molto tempo, e così seguì il consiglio materno: “Diventa pasticcere, così la domenica ci fai una torta”. Altro che una!
- Quando aprì la sua pasticceria nel 1992, decidendo di non fare mignon ma solo torte, di lui dissero che non avrebbe “mangiato il panettone, ma lui assicura: “Sono 33 anni che mangio panettone e colomba, anche se all’inizio è stata dura”.
- La sfida professionale più difficile a livello di torte? “Una da 18 piani, per un compleanno di Silvio Berlusconi. Era alta tre metri e 50”. Speriamo che il Cavaliere fosse a cavallo per tagliarla…
- Lo scontrino più pesante mai emesso? “Ventimila euro per una torta con 500 rose, tutta nera, per lo stilista Philipp Plein”.
Delicatissima…