Un altro negozio iconico chiude a Milano, in zona Navigli. Aveva solo otto anni ma Tenoha, in via Vigevano, era un vero e proprio punto di riferimento in città per i malati di Nippo. Immancabile il messaggio social, ormai più efficace di un comunicato stampa.
“Dopo otto incredibili anni, Tenoha Milano chiude le sue porte. Il progetto prosegue in Giappone, ma i ricordi e l’energia che abbiamo condiviso resterà qui. Dal 6 settembre unisciti a noi per i nostri saldi speciali di chiusura, un’occasione per dirci addio e per portare un pezzetto di Tenoha a casa con voi. Grazie dal profondo del nostro cuore”.
Visto che non c’è una data di chiusura definitiva, meglio affrettarsi per beneficiare almeno delle ultime occasioni, visto che l’annuncio parla al presente e non certo al futuro. Certo, non è stato scioccante come l’annuncio del Plastic, che aveva 45 anni e un’aura completamente diversa, ma il sapore è comunque quello di un addio che segna un prima e un dopo. Negli ultimi anni, Milano ha conosciuto molte chiusure di luoghi iconici, per motivi diversi. Una rapida ricognizione?
Voilà!
Le Trottoir, Piazza 24 Maggio – gennaio 2025. Addio dopo 32 anni al locale divenuto celebre come punto di ritrovo di artisti e scrittori. Uno degli ultimi baluardi della cultura milanese, seconda casa di Andrea Pinketts, geniale autore di romanzi noir scomparso qualche anno fa, nonché trampolino di lancio per cantanti come The Kolors e Malika Ayane. Perché ha chiuso? Perché ha perso il bando del Comune di Milano per gli spazi che occupava. Nonostante la richiesta di rinnovo della concessione, l’immobile è stato assegnato a un’altra società. That’s it.
GUD, Darsena – 2024. Operativo dal 2016, ha chiuso a fine 2024. In questo caso il motivo va ricercato nel contesto: “Microcriminalità, scippi, atti vandalici… e i dipendenti non volevano più venire a lavorare“, avevano spiegato.
Acquada, Via Villoresi – 2023. Il locale non era storico ma di ottima qualità, penalizzato dalla pandemia come tutti coloro che hanno cominciato in quegli anni. Se potete, tenete d’occhio la brava fondatrice, Sara Preceruti.
Distreat, via Imperia. “Succede che a volte i viaggi finiscono, che si debba tornare a casa con i sogni negli occhi” hanno scritto. Poetici fino alla fine.
Pont de Ferr, Ripa di Porta Ticinese – 2022. Sembra ieri che l’ostessa Maida Mercuri abbassava la serranda di questa perla del Naviglio e invece sono già passati tre anni. Se penso alla cipolla soffiata che ci si mangiava mi vengono le lacrime agli occhi (e no, non è colpa della cipolla). I motivi li aveva spiegati la regina dell’osteria, Maida Mercuri: “I Navigli sono diventati un’altra cosa, l’offerta omologata. I ragazzi cercano lo sballo e questo ha reso i Navigli meno appetibili per una clientela come la nostra che cerca grandi bottiglie e piatti di qualità“.
Latteria San Marco – 2022. Locale storico e conosciuto per i suoi piatti semplici e buoni, oltre che per le regole tutte particolari che lo hanno contraddistinto in più di 50 anni di attività. Pare che i proprietari si fossero stancati di fatturare e volessero finalmente godersi la pensione. Ci sta.
Quale chiusura vi ha fatto più male?