Quando dico “10 euro” io penso a 20 mila lire (con cui in gioventù uscivo a cena e mangiavo parecchio) e i miei figli pensano a una capatina in edicola a comprare due cazzate, oppure a un gelato in compagnia, cui aggiungere massimo una bottiglietta di acqua. Questo per dire che la percezione dei soldi è parecchio diversa fra le generazioni, ma pur sempre soldi sono e guai a sputarci sopra. Proprio 10 euro al mese è la cifra al centro di un programma che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) vedere la luce in Germania a favore dei giovani.
Innazitutto, diamogli un nome: Frühstart Rente, cioè “pensione con inizio anticipato”.
Poi diamogli una famiglia: a parlarne è stato il segretario generale della Cdu Carsten Linnemann, mentre fra qualche settimana il ministro degli Affari sociali tedesco Bärbel Bas dovrebbe presentare un vero e proprio disegno di legge in merito. Commentando la notizia il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto che “La sicurezza del futuro non può più poggiare soltanto sulle spalle dello Stato, ma anche sull’iniziativa dei cittadini”.
E infine diamogli un volto: un fondo di risparmio azionario vincolato fino all’età della pensione, in cui cominciare a versare 10 euro al mese dai 6 ai 18 anni di età. Al momento non è ancora chiaro se a versarli sarà lo Stato o i genitori dei minori. A conti fatti (10 euro x 12 mesi x 12 anni) sono poco più di 2000 euro, ma la cosa buona è che, chiuso il periodo della minore età, il titolare del fondo può poi continuare a rimpinguarlo, così da avere un po’ di ossigeno aggiuntivo al momento di uscire dal mondo del lavoro.
L’investimento complessivo è pari a un miliardo e punta a dare un po’ di supporto anche al sistema pensionistico tedesco, che vede – come in Italia – crescere i pensionati e diminuire i lavoratori contribuenti. Mah… non siamo economisti per poter giudicare questo obiettivo, ma certo suona più come una chiamata alla responsabilità dei bambini con gli adulti che pagano. Noi avremmo proposto che i 10 euro saltassero fuori da lavoretti in casa o da attività di economia domestica a scuola, ma qualche pedagogista troppo solerte ci avrebbe forse redarguito.
Non una novità in Germania
In Germania la questione non è comunque nuovissima: già oggi mamma e papà (o i nonni col portafoglio easy) aprono un conto risparmio appena nasce il pupo, così quando arriva il momento ha la grana pronta per studiarsi una laurea o almeno prendersi la patente. Spoiler: lì costa dai 2.500 ai 4.500 euro, wtf.
I giovani poi, appena mettono piede nel mondo del lavoro, non pensano a sputtanarsi lo stipendio in serate e delivery, ma a farsi i primi investimenti azionari a lungo termine per costruirsi una previdenza privata. Risultato? La Frühstart-Rente piace un botto alle Sparkasse (le banchette tedesche), che già la spingono come “il passo giusto” per avvicinare i ragazzi al mercato dei capitali e farli ragionare in ottica pensione.
Chiaro che i 10 euro simbolici al mese non ti salvano la vita: ok, con un rendimento medio del 7% annuo del DAX in 50 anni arrivi a circa 50.000 euro, ma col costo della vita e l’allungamento delle aspettative non ci paghi manco metà delle vacanze a Formentera. A marzo Stephan Leithner, boss della Borsa tedesca, ha buttato lì la proposta bomba: dare a ogni neonato uno Startkapital da 4.000 euro, da far crescere per pagarsi la pensione. Quasi il triplo di quanto CDU e SPD avevano promesso.
Peccato che nel bilancio 2027-2029 manchino già 172 miliardi di euro. Insomma, gran bella idea, ma di soldi per coprirla non se ne vedono manco col binocolo.